Sorelle sfregiate con l'acido a Napoli, si costituisce la zia: su Facebook le tappe di una faida
Svolta nelle indagini sulle sorelle sfregiate a Napoli: la zia confessa, ma sui social ci sarebbero tutte le tappe di una faida familiare
Svolta nelle indagini sulle sorelle sfregiate con l’acido a Napoli: a compiere il gesto che ha messo a repentaglio l’incolumità di Elena e Federica è stata la zia.
- La confessione e l'ipotesi di reato del pm
- La zia si rende irreperibile
- L'agguato
- L'avvertimento un mese prima
- I post su Facebook
- Le indagini sugli altri responsabili
La confessione e l’ipotesi di reato del pm
Messa sotto pressione dagli inquirenti con tanti indizi a suo carico, la zia delle sorelle ha confessato. Francesca, questo il suo nome, ha 22 anni.
Francesca ha raccontato agli inquirenti di aver agito mossa da dissidi familiari, un crescendo di tensione che l’avrebbe portata a compiere lo sfregio nei confronti delle giovani nipoti.
Ora il pm Giulia D’Alessandro del pool Fasce Deboli ha ipotizzato il reato di “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”, che prevede una pena dagli 8 ai 14 anni di reclusione.
La zia si rende irreperibile
L’ufficio inquirente, con un comunicato, ha reso noto che la zia si è resa irreperibile subito dopo il raid con il quale aveva sfregiato due sorelle con l’acido.
La donna è stata sottoposta ieri al fermo disposto dalla Procura della Repubblica di Napoli.
La zia, in Questura, ha spontaneamente rilasciato dichiarazioni, allo stato non riscontrate – spiega ancora la nota – “in contrasto con il quadro probatorio acquisito dagli investigatori della Squadra Mobile”.
Il decreto di fermo è stato notificato all’indagata da personale della Squadra Mobile di Napoli e del Commissariato San Carlo Arena.
L’agguato
Tra domenica 29 e lunedì 20 maggio Elena e Federica, sorelle rispettivamente di 24 e 17 anni, stavano passeggiando intorno all’1 di notte nel loro quartiere, il Rione Sanità di Napoli.
Il civico 249 in cui è avvenuto l’agguato con l’acido
Poco prima dell’agguato le due ragazze si trovavano al civico 249 di corso Amedeo di Savoia, nei pressi del vicoletto dei Cinesi.
In quel momento si sono trovate accerchiate da tre scooter guidati dai ragazzi che, alle loro spalle, trasportavano altrettante ragazze.
Una di esse impugnava una bottiglietta con dell’acido, una sostanza altamente tossica e corrosiva in grado di scarnificare la pelle.
La ragazza ha lanciato il contenuto contro le due sorelle, e il corteo di scooter si è subito dato alla macchia mentre le due vittime gridavano per invocare aiuto.
Subito Elena e Federica sono state trasportate al reparto Grandi Ustioni dell’ospedale Cardarelli, fortunatamente senza lesioni profonde ma con ferite sufficienti a richiedere un intervento di chirurgia plastica.
L’avvertimento un mese prima
Solamente un mese prima, precisamente nella notte tra il 9 e il 10 maggio la Smart di Elena era stata data alle fiamme.
Per questo gli investigatori sostengono la tesi della faida familiare, anche stando alla confessione di Francesca, ma sul movente e sulle dinamiche le indagini sono ancora in corso.
Ancora, le indagini si concentrano sui social delle persone coinvolte dal momento che vari post sembrerebbero aiutare nella ricostruzione delle tappe del dissenso che ha portato al tragico epilogo.
I post su Facebook
Sui social sembrerebbe possibile risalire all’escalation di tensioni tra le tre protagoniste della vicenda.
Gli inquirenti, infatti, stanno acquisendo post pubblicati su Facebook e TikTok in cui compaiono proprio frecciatine contro terzi non specificati.
L’ultimo post risale a domenica, più precisamente alle 23:58, con le parole di una delle vittime: “Peggio della bugia che ha le gambe corte, c’è l’invidia che ha la lingua lunga. Lingua lunga ma di bugie… precisiamo”.
Un’ora dopo questo post ha avuto luogo l’aggressione.
Ancora, un altro post pubblicato in precedenza recita: “Sputano veleno perché c’è tanta me**a nella loro vita”.
Le indagini sugli altri responsabili
Nel frattempo gli investigatori stanno acquisendo le immagini della videosorveglianza dei luoghi in cui si è consumato l’agguato per identificare tutte le persone coinvolte.
Secondo l’agenzia di stampa AGI, Francesca si sarebbe vendicata di un’aggressione subita da Elena e Federica.
Le tensioni, stando a quanto riportato, sarebbero nate diverse anni fa a causa di dinamiche da famiglia allargata e di una storia sentimentale complicata.