Sondaggio Regionali in Emilia Romagna: chi potrebbe vincere
Continua il testa a testa fra Lucia Borgonzoni, candidata della Lega alle Regionali in Emilia Romagna, e Stefano Bonaccini, il candidato del Pd
Continua il testa a testa fra Lucia Borgonzoni, candidata della Lega alle Regionali in Emilia Romagna, e Stefano Bonaccini, il candidato del Pd e presidente uscente della Regione. L’ultimo sondaggio Swg divulgato da Quotidiano Nazionale ha rilevato le attuali intenzioni di voto: la coalizione di centrodestra sembrerebbe essere in vantaggio sia se il M5s corra insieme al Pd, sia se partecipi in solitaria.
Nello scenario in cui il M5s si candidi da solo, il centrodestra sarebbe in vantaggio di 8 punti percentuali (48,5 a 40). Nell’ipotesi ormai poco probabile in cui Pd e M5s uniscano le forze come in Umbria, il vantaggio del centrodestra sarebbe di 5 punti (50,5 a 45).
Per quanto riguarda le preferenze sui singoli partiti, dal sondaggio Swg emerge che la Lega resta in vantaggio in entrambi gli scenari: nel primo caso al 32%, mentre il Pd al 27% e i Cinque Stelle all’8,5%; nel secondo caso al 33,5% con i dem al 29%.
Sui singoli candidati, dal sondaggio Swg Lucia Borgonzoni risulta superare Stefano Bonaccini, con un 43-47% di voti contro il 41-45%. Ma un altro sondaggio diffuso da Affari Italiani fa emergere un dato opposto: Bonaccini sarebbe in vantaggio del 46% contro il 44% di Borgonzoni.
Calo di consensi per M5s, il commento di Di Maio
Nel frattempo, Luigi Di Maio ha annunciato al Messaggero l’intenzione di formulare un nuovo contratto di governo col Pd.
Poi, come riporta l’Ansa, in risposta ai cronisti che gli chiedevano da cosa dipendesse il calo di consensi, Di Maio ha affermato: “I conti si fanno alla fine, rivendico il diritto come movimento di potere essere giudicato alla fine di questo cinque anni di governo”.
“Abbiamo appena iniziato con le riforme, ce ne sono altre da realizzare – ha detto Di Maio – Alla fine, quando avremo realizzato tutte le riforme che abbiamo nel programma, i cittadini ci potranno giudicare. Se invece vogliamo guardare i sondaggi ogni dieci mesi allora conviene a tutti starsene all’opposizione e non prendersi responsabilità”.