Sindrome da rientro, come gestire lo stress dopo le vacanze: quali sono i sintomi e i consigli degli esperti
La sindrome da rientro è il classico stato d’animo che si vive dopo le ferie, alla ripresa del lavoro: quali sono i sintomi e come gestirli
Ormai per molti il tempo delle vacanze è terminato o sta per terminare. La vera difficoltà, dopo un periodo di stacco e meritato riposo, è riuscire a tornare in ufficio o alle normali attività lavorative, evitando il classico stress, che ha anche un nome: il ‘post vacation blues‘, che fa riferimento a quello stato di ‘tristezza’ che si accompagna, a volte, alla fine delle ferie. Ecco i consigli su come gestirlo al meglio, dalla psicologa e psicoterapeuta Federica Lollo, a Virgilio Notizie.
- Cos’è la sindrome da rientro
- Quali sono i sintomi
- Chi sono i più colpiti dallo stress da rientro
- Come si affronta: i consigli utili
Cos’è la sindrome da rientro
Ogni anno il copione si ripete: alla fine del periodo di ferie, invece che tornare “carichi” al lavoro (inoltre, da settembre si attendono novità in materia di smartworking) per molti arriva un momento di stress. Gli esperti anglosassoni lo chiamano post vacation blues, in italiano si può tradurre con stressa da rientro. Di cosa si tratta? “Le vacanze sono appena terminate…ci aspetteremmo di tornare a casa rilassati, pieni di energia e di ‘buoni propositi’, un po’ di nostalgia presente, ma pronti ad iniziare un “nuovo anno” (lavorativo, scolastico…). Ma per più di 6 milioni di italiani le sensazioni non sono così piacevoli: malinconia, tristezza, stress, depressione, stanchezza accompagnano il rientro a casa; ecco che si parla di ‘post vacation blues’, tradotto dall’inglese depressione da rientro dalle vacanze (‘blue’ = tristezza, depressione)” spiega la psicologa e psicoterapeuta Federica Lollo.
“Il tempo, che in vacanza assume un significato diverso, torna ad essere poco, tran tran frenetico, la scarsa possibilità di fare ciò che ci piace a causa dei doveri e della routine ci mette nella condizione di fare dei paragoni e più la vacanza è stata lunga più è facile incappare in questo meccanismo disfunzionale” prosegue Lollo.
Quali sono i sintomi
Come riconoscere questo stato di frustrazione? “I sintomi possono essere molteplici e riguardare sia la sfera fisica che la sfera cognitiva: i più frequenti sono emicrania, difficoltà digestive, stanchezza, ansia e/o attacchi di panico, difficoltà di concentrazione, mancanza di sonno, leggera depressione, irritabilità, apatia, etc. Generalmente questi sintomi non durano mesi, ci vuole il tempo di riabituarsi gradualmente alla routine quotidiana” chiarisce la psicoterapeuta.
Chi sono i più colpiti dallo stress da rientro
La buona notizia, dunque, è che lo stress da rientro è una condizione temporanea. Quella meno buona, invece, è che pare che nessuno ne sia totalmente esente: “Sembra che la post vacation blues colpisca tutti, indipendentemente dall’età. Tuttavia, la fascia più colpita risulta essere quella dei giovani adulti tra i 25 e i 45 anni” spiega Federica Lollo.
Come si affronta: i consigli utili
Ma come si supera questo stato di malinconia o malessere temporaneo? Il tempo da solo non basta: esistono alcuni consigli che possono aiutare a superare prima e meglio questa condizione. “Per limitare ansia e stress al rientro dalle vacanze si possono seguire alcuni piccoli accorgimenti pratici: il primo è rientrare qualche giorno prima e non a ridosso della ripresa del lavoro/scuola, in modo da avere tempo per riabituarsi piano piano; il secondo è prendersi delle pause al lavoro, mentre il terzo è cercare ogni giorno di impegnarsi ad inserire nella routine almeno un’attività piacevole/positiva per coccolarsi”, elenca l’esperta.
Il “vademecum” prevede anche una serie di altri suggerimenti: “Per esempio, condividere con amici e parenti foto e ricordi della vacanza; uscire con gli amici; stare all’aria aperta; utilizzare tecniche per combattere ansia e stress (es. mindfulness, meditazione, respirazione, etc.); riprendere una sana e corretta alimentazione; riprendere gradualmente l’attività sportiva e infine regolare il sonno” spiega la psicologa e psicoterapeuta, che conclude: “Cerchiamo di ‘ripartire’ con ottimismo, scrivendoci i buoni propositi…e se tutto questo non dovesse bastare…programmiamo una nuova vacanza non appena possibile!”