Decreto lavoro agile, per lo smart working cambia tutto: le nuove regole in vigore da settembre
Dal 1° settembre viene resa strutturale una regola relativa alla comunicazione dei nominativi dei lavoratori in smart working
Dal 1° settembre cambiano le regole per lo smart working che hanno contribuito a mitigare il diffondersi della pandemia di Covid-19 in ambito lavorativo durante il periodo dell’emergenza sanitaria. In particolare entra in vigore una nuova misura che contempla la possibilità, da parte dei datori di lavoro, di comunicare in modo semplificato i nomi dei dipendenti che intendono usufruire del lavoro agile.
Le scadenze del 31 agosto
Il decreto Aiuti bis varato a inizio mese non ha previsto la proroga dello smart working per i fragili e i genitori di minori di 14 anni, che già da agosto non hanno potuto esercitare questo diritto che era stato introdotto durante l’emergenza.
Il 31 agosto scade anche la possibilità, per il datore di lavoro, di ricorrere al lavoro agile senza un accordo individuale. Pertanto, dal 1° settembre lo smart working sarà disciplinato secondo quanto stabilito dalla legge 81 del 2017, e cioè che è necessario un accordo individuale.
Cosa cambia dal 1° settembre
Tuttavia, sempre dal 1° settembre, sarà mantenuta la modalità semplificata di trasmissione degli accordi, grazie al decreto ministeriale appena varato, che attua una norma prevista dal dl Semplificazioni.
Come spiegato, la nuova regola permette al datore di lavoro di comunicare in via telematica al Ministero del Lavoro i nominativi dei dipendenti e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile.
Secondo il ministro del Lavoro Andrea Orlando questa nuova modalità “rende strutturale la semplificazione del lavoro agile”.
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando
La nota del Ministero del Lavoro
Secondo quanto illustrato da una nota del ministero, si tratta di “un primo passo con il quale si rendono più semplici gli obblighi di comunicazione relativi al lavoro agile anche alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia”.
Nelle volontà del ministero, “si risponde ad una specifica richiesta fatta dalle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato sottoscritto dal ministro del Lavoro e dalle parti sociali il 7 dicembre 2021”.
La modalità di lavoro agile, ampiamente sfruttata durante le fasi emergenziali legate alla pandemia di Covid-19, è ormai divenuta sempre più diffusa a livello nazionale. Ed è per questo che il Ministero del Lavoro è venuto incontro alle esigenze di datori di lavoro e lavoratori per snellire le procedure di comunicazione e attuazione di questo sistema.