Giorgia Meloni spiega la riforma della giustizia, dalla separazione delle carriere dei giudici al Csm
Via libera in Cdm alla riforma della Giustizia voluta da Carlo Nordio: tra le norme la separazione delle carriere magistrati e l'istituzione di due Csm
Varato dal Consiglio dei ministri il disegno legge sulla separazione delle carriere dei magistrati. L’approvazione del ddl costituzionale, in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare, è stata accolta dall’applauso dei ministri, mentre nell’Associazione nazionale di magistrati ha fatto subito scattare l’allarme. A spiegare la riforma della giustizia ci ha pensato la premier, Giorgia Meloni, con un video pubblicato sui suoi canali social.
- La riforma della Giustizia approvata in Cdm
- La separazione delle carriere di giudici e pm
- L'elezione del Csm
- Il video di Giorgia Meloni
La riforma della Giustizia approvata in Cdm
La riforma della Giustizia a firma del guardasigilli Carlo Nordio, è stata oggetto di ampio dibattito e vede adesso la luce alla fine diverse modifiche al testo, non ultima quella apportata il giorno prima dal Presidente della Repubblica e del Csm, Sergio Mattarella.
Il provvedimento potrà ricevere ulteriori correzioni attraverso le leggi ordinarie di attuazione, ma i punti centrali del ddl rimangono la separazione delle carriere dei magistrati, l’istituzione di un altro organo di autogoverno della magistratura oltre al Csm, rivolto soltanto ai pubblici ministeri, e la selezione dei rispettivi componenti tramite sorteggio secco anche per i laici, finora nominati dal Parlamento.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in Aula alla Camera
La separazione delle carriere di giudici e pm
Tra i punti maggiormente in discussione, la riforma della separazione delle carriere tra giudici e pm, che vieterà adesso il passaggio dalla magistratura requirente a quella giudicante, l’unico consentito dopo la riforma della precedente ministra della Giustizia Marta Cartabia.
Sul provvedimento approvato in Cdm, in particolare sulla separazione delle carriere, l’Anm ha convocato una riunione per valutare il testo.
L’elezione del Csm
La riforma è stato presentata in conferenza stampa dal Guardasigilli Carlo Nordio, elencando anche le altre norme oltre la separazione delle carriere: “Il secondo punto della riforma è la composizione e elezione del Consiglio superiore della magistratura: questo organo di autogoverno della magistratura in questi ultimi anni, non solo a detta mia o di altri esponenti della maggioranza ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé e scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato le varie proteste” che non hanno portato a “rimedi a quelli della degenerazione correntizia”.
“Interrompere questo legame” che “ha portato a tutta una serie di anomalie è stato il nostro compito principale, attraverso il sorteggio” ha aggiunto il ministro.
“Non abbiamo operato modifiche all’obbligo dell’azione penale proprio perché abbiamo accolto le osservazioni fatte dall’Associazione nazionale dei magistrati” ha detto ancora Nordio precisando che “il testo è limato fino a pochi minuti fa, penso che l’Anm non ne sia a conoscenza, poi si esprimerà sui contenuti”.
All’approvazione della riforma in Cdm, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha esultato così: “Via la politica dai Tribunali e le correnti dal Csm, separazione delle carriere fra Pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta!”.
Il video di Giorgia Meloni
La premier, Giorgia Meloni, ha spiegato il ddl sulla riforma della Giustizia attraverso un video:
“Oggi il Governo italiano ha rispettato un altro impegno preso con gli italiani. Nel programma di centrodestra avevamo scritto che avremmo riformato la giustizia, e oggi il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente. In molti hanno detto e scritto in questi mesi che non avremmo mai avuto il coraggio di presentare questa riforma, attesa da decenni: evidentemente ancora non conoscono la nostra determinazione. Quando è giusto fare qualcosa nell’interesse dell’Italia e degli italiani noi semplicemente la facciamo. Ma certo varare questa riforma, dopo 30 anni che se ne parla, è un risultato epocale”.