Scuola e Covid, i presidi bocciano le regole per il rientro: indicazioni inadeguate e poche novità, la critica
I presidi puntano il dito contro le nuove norme anti-Covid per il rientro in classe, regole che non superano i limiti strutturali delle scuole
Neanche il tempo di varare le nuove regole anti-Covid per il rientro in sicurezza dietro i banchi di scuola che impazza già la polemica. A puntare il dito contro le nuove linee guida stilate dall’Istituto superiore di sanità, con i ministeri della Salute e dell’Istruzione e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, sono stati i presidi che hanno bollato le regole come inadeguate, molto generiche e poco percorribili, ma soprattutto prive di novità strutturali rispetto al passato.
- Regole anti-Covid, la critica dei presidi
- Nuove regole, ma strutture vecchie
- Cosa manca per il rientro sicuro a scuola
Regole anti-Covid, la critica dei presidi
Le nuove norme sono state pubblicate il 5 luglio ai fini di “mitigazione delle infezioni da Sars-CoV-2 in ambito scolastico (anno scolastico 2022-2023)”, ma a poco più di un mese dal ritorno in classe i presidi hanno mostrato tutta la loro insoddisfazione. Ad alzare la voce è stato il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi, che ha puntato il dito contro molti passaggi delle linee guida che non offrono “indicazioni percorribili” e sono “molto generiche”.
Rusconi, infatti, analizzando il documento si chiede chi dovrà individuare le categorie di alunni a rischio che dovranno indossare la mascherina a settembre, come previsto dal documento, ma soprattutto critica l’indicazione, in caso di recrudescenza della pandemia, il distanziamento interpersonale di un metro tra gli studenti in classe.
Un docente in aula mentre insegna in Dad durante la pandemia
Il presidente Anp di Roma evidenzia infatti come “dopo quasi tre anni di epidemia ancora non ci si rende conto che parecchi studenti sono stati obbligati alla didattica a distanza perché molto aule non permettevano il distanziamento“. “La situazione in gran parte è rimasta immutata” ha sottolineato.
Nuove regole, ma strutture vecchie
Il grande limite delle nuove linee guida anti-Covid varate dall’Istituto superiore di sanità con i ministeri della Salute e dell’Istruzione è l’arretratezza delle strutture scolastiche che in questi anni di pandemia sono rimaste ferme agli standard del passato. A sottolinearlo è anche Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Anp, che ha parlato della mancata novità della “ventilazione forzata”, ipotesi tramontata “ perché sarebbero servite ingentissime risorse economiche”.
Per Giannelli, infatti, “queste linee guida raccomandano ciò che già sappiamo”. Servivano novità sul fronte aerazione delle aule, ma dal punto di vista tecnologico non sono stati fatti passi avanti. Ecco allora che Paola Bortoletto, presidente dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici, accusa: “La tecnologia ci fornisce tante possibilità, ma ci sono dei costi e bisogna darli questi denari”.
Cosa manca per il rientro sicuro a scuola
A far storcere il naso ai presidi, poi, c’è anche la situazione poco chiara per il rientro in classe per i più piccoli. Bortoletto, infatti, ha sottolineato che mancano ancora “le linee guida per i più piccoli”, quelle per i bambini sotto i sei anni.
Nessuna novità anche sul fronte trasporto pubblico per agevolare gli spostamenti degli alunni. Lamentele che verranno prese in carico di certo da Iss e i ministeri della Salute e dell’Istruzione, per cercare di tornare in aula con la massima sicurezza per evitare nuove chiusure e il tanto odiato ricorso alla Dad.