Scontro tra Anm e governo sulla riforma per la separazione delle carriere, cos'è emerso dopo l'incontro
Nessuna novità dall'incontro a Palazzo Chigi fra Anm e governo: la riforma che prevede la separazione delle carriere dei magistrati va avanti
Un incontro di due ore a Palazzo Chigi che non è servito ad avvicinare le parti: il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, ha confermato l’intenzione del governo di tirare dritto in merito alla riforma per la separazione delle carriere, nonostante le divergenze. Le posizioni restano quindi quelle note: Meloni ha ribadito le prerogative dell’esecutivo, i magistrati il loro dissenso.
- Il governo avanti sulla riforma, delusione Anm
- L'attacco di Meloni sul tricolore
- Cosa prevede la riforma
Il governo avanti sulla riforma, delusione Anm
Un buco nell’acqua, in estrema sintesi, l’incontro fra governo e Anm sulla riforma per la separazione delle carriere, servito probabilmente solo a confermare l’assenza attuale di un potenziale terreno di conciliazione.
“Ora ancora con maggiore chiarezza noi, come magistrati andremo avanti per la nostra strada. E il governo ha detto che andrà avanti per portare a casa la riforma sulla separazione delle carriere” ha commentato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi, al termine del vertice.
Fonte foto: ANSA
Un momento dell’incontro a Palazzo Chigi
“In tutta sincerità, non mi aspettavo di più e non lo considero un fallimento” ha aggiunto Parodi. “Lo considero un momento di chiarezza per la prosecuzione della nostra attività, per la nostra volontà di arrivare alla gente, di farci capire”.
L’attacco di Meloni sul tricolore
Parodi ha chiarito, peraltro, che i magistrati rispettano quella che è una procedura costituzionale che “andrà avanti legittimamente”. Un tasto sul quale la premier Giorgia Meloni ha battuto in maniera puntuale, prendendo spunto dalla coccarda tricolore sfoggiata dai magistrati all’incontro.
“Spiace vedere che in più occasioni si usi il tricolore, o si esibisca la Costituzione, come se il governo volesse colpire o smantellare la Costituzione, mentre stiamo usando solo le prerogative che la stessa Carta dà al potere esecutivo e legislativo” ha sottolineato il Presidente del Consiglio.
“Ma i magistrati devono essere sottoposti alla legge, non ai disegni di legge” ha risposto il segretario Rocco Maruotti, sottolineando che l’Anm continuerà a esprimere, sul tentativo di riforma, un “pacato e argomentato dissenso”.
Cosa prevede la riforma
La riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati mira a distinguere nettamente tra giudici e pubblici ministeri, impedendo il passaggio da una funzione all’altra.
Oggi, magistrati e pm appartengono a un unico corpo, garantendo indipendenza dal potere politico. La riforma prevede concorsi separati e due Consigli Superiori della Magistratura distinti.
Tra i vantaggi possibili, una maggiore imparzialità dei giudici e un migliore equilibrio tra accusa e difesa. Tuttavia, c’è anche l’eventualità che l’indipendenza del pubblico ministero possa ridursi, aumentando il rischio di influenze politiche.
