Scontri ultras in A1, tifosi del Napoli pronti alla guerriglia a Genova: la rivelazione, Viminale sarà severo
Dopo l'A1 anche Marassi era pronto a essere messo sotto assedio: com'è stato evitato il contatto bis
Sono passati tre giorni dagli scontri sull’A1, all’autogrill di Badia al Pino, tra i tifosi di Roma e Napoli, e ancora la polemica sulla violenza ultras non si è placata. Da domenica a mercoledì 11 gennaio la Lega Serie A e il Viminale hanno parlato a distanza, oggi l’incontro tra il presidente Casini e il ministro Piantedosi per mettere in atto nuove misure di prevenzione “più stringenti di quelle attuali”, ma intanto da Genova arriva una rivelazione su fatti che sarebbero potuti accadere domenica 8 gennaio 2023 a Marassi che potevano trasformare il match tra Sampdoria e Napoli in un teatro di scontri ancor più tragici.
- Scontri tra ultras, tifosi nel Napoli "fermati" in tempo
- L'assalto a Marassi: l'agguato programmato di quattro tifoserie
- Viminale sarà severo: le decisioni
Scontri tra ultras, tifosi nel Napoli “fermati” in tempo
Quelli avvenuti a Badia al Pino, nell’autogrill sull’A1, non sono stati altro che l’inizio degli scontri di una domenica che poteva finire ben peggio. Infatti è stato solo “grazie” al contatto con i tifosi della Roma che gli ultras del Napoli sono stati frenati ad Arezzo, senza poter raggiungere Genova dove ad attenderli c’erano altre quattro tifoserie pronte alla guerriglia.
È questo, infatti, lo scenario che la Digos ha svelato nelle ore successive agli scontri in autostrada tra tifosi capitolini e partenopei. Il contatto, di entità grave tanto da fermare il traffico e paralizzare l’A1 per diverse ore, è stato infatti il motivo per il quale ad Arezzo i tifosi azzurri sono stati rispediti in Campania, senza poter raggiungere Marassi dove erano pronti ad assistere a Sampdoria-Napoli. Ma non solo.
Gli incidenti tra tifosi hanno provocato lunghe code sull’A1
L’assalto a Marassi: l’agguato programmato di quattro tifoserie
Secondo quanto emerso da indagini della Digos, infatti, il vero e proprio assalto sarebbe dovuto avvenire a Genova, dove i tifosi napoletani erano attesi da ben quattro tifoserie rivali. I tifosi doriani, infatti, domenica avevano ospitato gli ultras di Bari, Ternana e Verona che avevano intenzione di prendere di mira il minivan dei napoletani.
A quel punto, secondo quanto riferito dalla Digos, gli scenari sarebbero stati molteplici e lo scontro si sarebbe potuto espandere in tutta Genova dato che i tifosi campani conoscono bene la zona antistante Marassi, dato il loro gemellaggio storico con i tifosi del Genoa.
A sottolineare il fatto che gli scontri sarebbero potuti andare in scena ci sono le immagini che arrivano direttamente dalla curva doriana durante il minuto di raccoglimento osservato per onorare la memoria di Gianluca Vialli. Dai video, infatti, si vedono chiaramente gli stendardi degli altri tre gruppi ultras storicamente nemici di quelli del Napoli
Viminale sarà severo: le decisioni
Intanto alle 12.30 è andato in scena il tavolo tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini al Viminale. Al termine dell’incontro, considerato dal presidente Casini “molto positivo per la sicurezza negli stadi”, dall’Interno è arrivata la chiara intenzione di adottare misure sempre più aspre e severe.
Alla luce di quanto accaduto domenica sull’A1, a quanto si apprende, il ministro dell’Interno Piantedosi ha raccomandato la “massima severità” nelle sanzioni in fase preventiva contro le tifoserie violente. Al tavolo, tutti hanno sottolineato l’importanza delle nuove tecnologie per individuare i responsabili delle condotte violente, anche se si dovrà tenere conto della privacy. Oltre a valutare divieti di trasferta mirati serve maggior coordinamento sulla definizione dei calendari in raccordo con l’Osservatorio