Schlein attacca Donald Trump e Meloni, l'affondo alla premier: "Unica leader Ue presente, si chieda il perché"
Elly Schlein attacca su tutti i fronti il Governo e Giorgia Meloni, appena tornata dalla cerimonia di insediamento di Trump
La segretaria del Pd Elly Schlein ha attaccato Giorgia Meloni per la sua presenza alla cerimonia di insediamento del presidente americano Donald Trump. La leader democratica si è detta preoccupata per quanto detto da Trump e ha accusato Meloni di non essere in grado di difendere gli interessi nazionali.
Schlein attacca Meloni
Secondo Elly Schlein, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni potrebbe compromettere la capacità del Governo di salvaguardare gli interessi nazionali attraverso la sua alleanza con Donald Trump.
“La domanda è se Giorgia Meloni sarà in grado di fare rispettare gli interessi europei e italiani. Spero Meloni si sia chiesta perché c’era solo lei e perché l’Unione europea non è stata accolta e che tipo di messaggio vogliamo dare” ha dichiarato a la Repubblica.
Fonte foto: ANSA
Giorgia Meloni è stata l’unica esponente di spicco di un governo europeo a essere presente all’insediamento di Trump, in compagnia però di molti politici di estrema destra da tutta Europa.
La preoccupazione per le parole di Trump
Schlein si è anche mostrata preoccupata per alcune delle prime parole di Trump da presidente, sia per quanto riguarda politiche interne agli Usa che per l’atteggiamento del nuovo presidente verso l’estero.
“I dazi sono un problema per noi che abbiamo una forte vocazione all’esportazione, e questo è grave” ha detto Schlein in riferimento alla minaccia di una tariffa del 10% su tutte le importazioni negli Usa.
La segretaria del Partito Democratico è preoccupata però anche per i primi ordini esecutivi che riguardano i cittadini Usa: “Deportazioni, cancellazione dello Ius soli, cancellazione delle politiche di genere”.
La posizione del Pd sui referendum
Sul finire dell’intervista, Schlein è tornata a parlare dei referendum che la Corte Costituzionale ha recentemente approvato. Tra questi anche quello contro il Jobs Act, la legge sul lavoro passata dal Governo Renzi.
“Io li ho firmati e non faremo mancare il nostro contributo, anche sulla cittadinanza” ha dichiarato Schlein, riferendosi al quesito che ridurrebbe da 10 a 5 anni il periodo necessario di residenza stabile in Italia per poter chiedere la cittadinanza.
La segretaria del Pd ha poi commentato la bocciatura del referendum contro l’autonomia differenziata, ricordando che la Corte Costituzionale aveva già annullato parti cruciali della legge.
