Sanzioni contro la Russia, approvato il quarto pacchetto: quanti ricavi andranno persi e cosa fa la Cina
Il Consiglio Ue ha approvato il quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia: cosa colpiranno e come reagirà la Cina
Il Consiglio Ue ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, in relazione alla guerra in Ucraina. Come riporta l’Ansa, saranno vietate tutte le transazioni con alcune imprese statali, imposte restrizioni sull’esportazione di alcuni beni e tecnologie per l’industria della difesa, per la sicurezza e per l’industria energetica.
Sanzioni contro la Russia, approvato il quarto pacchetto: cosa colpisce
Con il quarto pacchetto di sanzioni, sarà bloccato anche l’export di beni di lusso, ed è stato confermato il provvedimento per isolare la Russia dal Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio.
La Commissione ha stimato che la Russia perderà 3,3 miliardi di ricavi a causa del bando sull’importazione dell’acciaio. Il bando sui rating farà perdere ulteriore accesso ai mercati finanziari Ue.
Sanzioni contro la Russia, Borrell: “Lo scopo è fermare Putin e la guerra”
L’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri, Josep Borrell, ha commentato così il quarto pacchetto di sanzioni: “Mentre la guerra del presidente Putin contro il popolo ucraino continua, così la nostra determinazione a sostenere l’Ucraina e paralizzare il finanziamento delle macchine da guerra del Cremlino”.
“Questo quarto pacchetto di sanzioni – ha aggiunto Borrell – è un altro duro colpo per la base economica e logistica su cui la Russia si basa per portare avanti l’invasione dell’Ucraina. Lo scopo delle sanzioni è che il presidente Putin fermi questa guerra disumana e insensata“.
Sanzioni contro la Russia, cosa fa la Cina
A proposito delle sanzioni, la Cina ha preso le distanze dichiarando di non voler essere colpita dai provvedimenti destinati all’amica Russia. Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha ribadito gli sforzi della Cina nel trovare una soluzione diplomatica alla guerra, rispondendo all’appello degli Usa.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi
“La Cina non è parte della crisi, tantomeno vuole essere colpita dalle sanzioni”, ha affermato Wang Yi, dopo che il consigliere alla Sicurezza nazionale Usa Jack Sullivan aveva detto che “ogni mossa da parte di Pechino o di altri Paesi per offrire un’ancora di salvezza alla Russia o aiutarla a evadere le sanzioni occidentali avrà conseguenze”.
La Cina, però, ha anche ribadito di essere “opposta all’uso delle sanzioni per risolvere i problemi, per non parlare delle sanzioni unilaterali che non hanno fondamento nel diritto internazionale”, ha detto sempre Wang Yi.