Sanremo, "direttore" Beatrice Venezi: interviene la Crusca
"Direttore" d'orchestra: sulla querelle che ha investito Beatrice Venezi a Sanremo 2021 interviene l'Accademia della Crusca
Come ogni anno, il Festival di Sanremo è stato accompagnato da una serie di polemiche. Una di queste ha riguardato Beatrice Venezi, la più giovane donna a dirigere un’orchestra in Europa, che sul palco dell’Ariston ha chiesto di essere chiamata “direttore” e non “direttrice” d’orchestra.
Nella quarta serata del Festival, la 31enne ha afferamto che preferisce essere definita “direttore d’orchestra” in quanto, a suo dire, è quello il giusto nome della sua professione. Suscitando numerose polemiche. Sulla questione è intervenuta ora anche l’Accademia della Crusca.
“Ognuno ha il diritto di essere chiamato come vuole nell’ambito della pluralità degli usi esistenti nella lingua italiana”, ha detto all’Adnkronos il professore Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia.
“Scegliendo la definizione ‘direttore’ Beatrice Venezi ha adoperato un maschile cosiddetto inclusivo o non marcato. Una soluzione tradizionale, ben nota alla lingua italiana e che viene considerata tuttavia come una bestia nera da taluni, perché a loro giudizio non riconosce o occulta gli avanzamenti del dibattito di genere”.
Sul piano lessicale, continua Marazzini, Venezi aveva tre possibilità: “Una più tradizionale (direttore) che però taluni accusano di essere ideologicamente arretrata; una declinata al femminile (direttrice) ed una più innovativa (direttora)”.
“Ognuno ha quindi il diritto di fare la propria scelta, ma non può pretendere di imporla agli altri in maniera assoluta, nè può pretendere che lo faccia qualche istituzione”, ha concluso Marazzini.