Salvini, lettera aperta degli infermieri: il caso mascherine

È una lettera aperta molto dura quella condivisa da molti infermieri sui social network e rivolta a Matteo Salvini. La protesta di chi lavora negli ospedali contro il leader della Lega è partita dal profilo Facebook di un’infermiere di 48 anni, Paolo Baldini. Nel post, la sua fotografia con il volto coperto da una mascherina.

“Caro senatore Salvini – si legge nella lettera -, lei ha dichiarato che non mette la mascherina. Io a differenza sua la mascherina la metto. Perché un decreto della presidenza del consiglio dice che va messa. Perché chi ha le competenze e la conoscenza per dirmi cosa fare mi dice che la devo indossare. Perché io a differenza sua non ho un’immunità parlamentare e non sono al di sopra della legge e se non la indosso ne rispondo agli organi competenti”.

“Perché io a differenza sua – continua il testo condiviso su Facebook – ho rispetto per i 35.112 italiani morti e per le loro famiglie…”

Il post è stato condiviso qualche giorno fa dall’infermiere del pronto soccorso e ha suscitato subito numerosi consensi, tanto da spingere molti altri infermieri a condividerlo.

“Io a differenza sua – ha aggiunto Baldini – ho rispetto per chi si è ammalato e per chi ha perso il lavoro a causa di questa pandemia. Perché io a differenza sua ho rispetto per i milioni di italiani che sono stati a casa ed hanno rinunciato alla propria libertà per un senso civico ed un bene comune”.

“Perché io a differenza sua, purtroppo, ho visto cosa può fare questo virus e non ho nessuna voglia di tornare in quell’incubo. Nessuna.Proprio nessuna”.

Fonte foto: Ansa