Salvini esalta Trump ma Zaia non si fida, spaccatura nella Lega sui dazi: l'appello a Giorgia Meloni
L'elezione di Trump esalta Matteo Salvini ma spaventa Luca Zaia per la questione dei dazi, frizioni nella Lega: quanto rischia di perdere il Veneto
La Lega si spacca su Donald Trump. Da una parte ci sono il leader Matteo Salvini e il suo alfiere delle elezioni Europee, il generale Roberto Vannacci, entusiasti per il ritorno alla Casa Bianca del tycoon. Dall’altra c’è chi, come il governatore Luca Zaia, manifesta non pochi dubbi e paure: il presidente del Veneto è consapevole che per le aziende della sua Regione, che esportano prodotti anche negli Usa, la minaccia dei dazi potrebbe compromettere il fatturato. E lancia un appello a Giorgia Meloni.
- Zaia contro Salvini su Trump: quali sono le sue paure
- La frase di Zaia sui dazi e l'appello a Giorgia Meloni
- Quanto esportano negli Usa le aziende del Veneto
Zaia contro Salvini su Trump: quali sono le sue paure
Matteo Salvini negli ultimi giorni non ha nascosto la sua ammirazione per Donald Trump, tanto da presentarsi alla Camera vestito come lui – con tanto di cravatta rossa – nel giorno del Question Time sui trasporti.
I leader della Lega è da tempo sul carro del tycoon, ma lui stesso ha sottolineato come altri, nel centrodestra, non fossero poi così entusiasti del trionfo elettorale.
Il segretario generale della Lega, Matteo Salvini con l’allora candidato alle primarie dei repubblicani Donald Trump al comizio di Trump a Filadelfia, 25 aprile 2016
Riferimento che sembra essere duplice, quindi destinato a colpire sia la premier Giorgia Meloni sia l’altro alleato Antonio Tajani.
Ma la spaccatura c’è anche dentro il Carroccio: se il segretario e il generale Vannacci elogiano Trump, Luca Zaia – governatore del Veneto – non nasconde i suoi timori, legati soprattutto all’annunciato ritorno dei dazi.
La frase di Zaia sui dazi e l’appello a Giorgia Meloni
Sulle pagine del Foglio, Luca Zaia ha spiegato che “i dazi americani preoccupano”, anche se “bisogna vedere se li metterà davvero“.
Colpisce però, più di tutti, il passaggio sull’Italia che, con Giorgia Meloni, “può diventare il Paese che dialoga e media per conto dell’Europa con Donald Trump”.
E alla premier ricorda anche che “i rapporti personali e umani, in politica, contano. Sono importanti. E in Europa quanti sono i capi di governo che possono parlare con Trump vantando di non averlo mai insultato, di non averlo mai ridicolizzato? Forse davvero soltanto Meloni che in questi due anni ha dimostrato una capacità straordinaria nel condurre la nostra politica estera”.
In sostanza, per Zaia “l’Europa deve fare l’Europa” e, per farlo, servirà l’aiuto della leader di Fratelli d’Italia.
Quanto esportano negli Usa le aziende del Veneto
Enrico Carraro, presidente di Confindustria, ha stimato che l’export delle 600 mila imprese del Veneto verso gli Stati Uniti vale oltre 7,5 miliardi di euro (dati 2023).
Di questi, 600 milioni di euro consisterebbero in vino (“il Veneto è il primo produttore al mondo”, ricorda Zaia) e prosecco: sarebbero questi i prodotti più colpiti dalla futura amministrazione Trump.
Ma oltre alle bevande, come sottolineato dal governatore leghista al Foglio, “c’è il comparto dei macchinari e delle apparecchiature, che va dalla produzione di trattori a quella di satelliti. Un mercato che per il 30% dell’export è rivolto agli Stati Uniti. Ma non solo. In Veneto c’è il biomedicale, c’è la Luxottica, c’è De’Longhi, c’è l’industria della moda e del fashion. Tutti soffrirebbero per i dazi americani. Pensate, noi siamo pure tra i primi produttori al mondo di scarponi da sci”.
Ovviamente, riporta il Corriere del Veneto, i meno preoccupati sono gli imprenditori italiani che hanno già aperto stabilimenti negli Usa.