Salame Trentin ritirato dai supermercati per salmonella e listeria: il lotto richiamato, quali sono i rischi
Salame Trentin ritirato dagli scaffali dei supermercati per presenza di Listeria e salmonella: qual è il lotto, quali sono i rischi, cosa fare in caso di acquisto e/o consumo
Rischio microbiologico. Il Ministero della Salute ha reso noto di aver richiamato del salame dai supermercati. Si tratta del Trentin e il motivo è la presenza, in un lotto, di confezioni che ospitano i batteri salmonella e Listeria Monocytogenes. Ecco cosa fare nel caso in cui si siano acquistate le confezioni nei supermercati e quali sono i rischi nel caso si sia consumato il prodotto in questione.
- Qual è il lotto con Listeria e salmonella
- Cosa fare se si è acquistato il salame ritirato
- Cosa si rischia con la salmonellosi
- Cosa si rischia con la listeriosi
Qual è il lotto con Listeria e salmonella
Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di un lotto, considerato a rischio microbiologico, il 4 novembre 2024 per la presenza dei batteri salmonella e Listeria monocytogenes.
Quello che si sa è che il marchio di identificazione dello stabilimento è CE IT 1341/L e che il salame è stato prodotto dal Salumificio Trentin, precisamente nello stabilimento di Cerea, in provincia di Verona. Il lotto di produzione è:
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Uno dei salami ritirati per rischio microbiologico
Tutte le confezioni del lotto (sia le versioni con aglio sia quelle senza) sono di circa 600 grammi a pezzo e le date di scadenza sono le seguenti:
- 5 dicembre 2024
- 7 dicembre 2024
- 8 dicembre 2024
- 10 dicembre 2024
- 11 dicembre 2024
- 12 dicembre 2024
- 14 dicembre 2024
- 17 dicembre 2024
- 18 dicembre 2024
- 19 dicembre 2024
- 21 dicembre 2024
- 24 dicembre 2024
- 25 dicembre 2024
- 27 dicembre 2024
Cosa fare se si è acquistato il salame ritirato
Il Ministero della Salute precisa che entrambi i batteri sono stati rilevati “in 25 grammi in una unità campionaria tramite metodica microbiologica”.
Se avete acquistato uno dei prodotti del lotto in questione, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.
Anzi, va riportato al punto vendita per richiederne la sostituzione o il rimborso.
Cosa si rischia con la salmonellosi
Come spiegato dal Ministero della Salute, la salmonellosi è una delle più frequenti patologie di origine alimentare nell’uomo.
Gli alimenti di origine avicola, uova e prodotti, in particolare, risultano essere le principali cause di infezione.
Le salmonellosi colpiscono mammiferi, uccelli, rettili e anfibi. I carnivori sono poco ricettivi.
Nell’uomo si manifesta perlopiù come enterocolite (infiammazione del tratto digestivo che coinvolge l’enterite dell’intestino tenue e la colite del colon).
La gravità della malattia è in relazione al sierotipo infettante, al numero di microrganismi ingeriti e a fattori di resistenza del paziente.
Soggetti a rischio sono:
- anziani;
- bambini;
- donne in gravidanza;
- individui affetti da anemia falciforme;
- individui affetti da Hiv (per questi ultimi l’infezione da salmonella si manifesta anche con ricorrenti episodi di setticemia non tifoidea).
Cosa si rischia con la listeriosi
Tutti i dettagli sull’infezione da batterio Listeria monocytogenes – Listeriosi – sono riportati sul sito del Ministero della Salute.
Si tratta di un batterio molto diffuso nell’ambiente, in grado di resistere anche alle basse temperature.
Il rischio infezione riguarda soprattutto i soggetti fragili: donne incinte, anziani, neonati e persone immunodepresse, che potrebbero sviluppare una forma grave della malattia a prescindere dalle quantità di cibo contaminato ingerito.
Il consiglio è consumare i cibi dopo la cottura, visto che il batterio non sopravvive, e soprattutto tenerli separati da altri cibi durante le fasi di preparazione: il batterio, infatti, può comunque contaminare cibi già cotti.
Gli alimenti a rischio sono diversi, tra cui:
- latte
- verdura
- formaggi molli
- carni poco cotte
- insaccati poco stagionati