Tatuaggio delle SS, bufera su candidata consigliera: la replica
Sabrina Deambrogi, candidata consigliera nel Comune di Valenza, nell'occhio del ciclone: spunta una sua foto con un tatuaggio delle SS
“La polemica è sterile e falsa, basata su un passato che non mi appartiene più, ma che anzi rinnego con forza”. Con queste parole Sabrina Deambrogi ha spiegato su Facebook di essere cambiata, di aver cancellato il tatuaggio delle SS sul collo, ‘scoperto’ dalla testata locale Radio Gold: la donna è candidata consigliera nella lista ‘La città che vogliamo’ a sostegno di quella del candidato di centrodestra Alessandro Deangelis, in corsa per il posto da primo cittadino di Valenza, in provincia di Alessandria.
La Deambrogi, dopo le polemiche, ha deciso di autosospendersi: resta comunque iscritta in lista, visto che è ormai chiusa. Nel caso in cui dovesse ottenere i voti sufficienti a essere eletta alle Comunali di metà settembre, però, ha già detto che rinuncerà al posto di consigliere. Non farà nemmeno campagna elettorale, ha spiegato in una lunga lettera pubblicata sui social.
Tatuaggio SS, la replica della Deambrogi
“Quel tatuaggio l’ho rimosso da tempo. Gli ultimi mesi hanno segnato per me una rinascita, coincidendo con la volontà di smarcarmi ed allontanarmi dalle posizioni estremiste che ho sostenuto in passato e con la volontà di dedicarmi alla città che mi ha cresciuto, sia tramite opere di volontariato sia tramite la candidatura nelle fila di Alessandro Deangelis, lista civica lontana dagli estremismi politici in cui non mi ritrovo da tempo”, ha scritto la Deambrogi.
“Sono conscia che cancellare un tatuaggio sia più semplice che cancellare la memoria delle azioni passate – ha concluso – perciò continuerò a impegnarmi con i fatti nel mio percorso di rinascita e collaborazione sociale, allontanando un passato che non mi appartiene più e che anzi rinnego con forza“.
I capilista Annamaria Zanghi e Alberto Botter sono intervenuti nella polemica prendendo le distanze: “Chiedendo scusa alla cittadinanza, prendiamo in maniera netta ed inequivocabile le distanze da ogni tipo e forma di deriva totalitaria, che possa in qualsiasi forma calpestare e ledere principi imprescindibili di democrazia e dignità umana”.