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Rottura totale tra Carlo Calenda e Matteo Renzi nel Terzo Polo: scontro su Twitter, salta il partito unico

Tensione alle stelle nel Terzo Polo tra Carlo Calenda e Matteo Renzi: salta il partito unico dopo il durissimo botta e risposta su Twitter

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Rottura totale. Il Terzo Polo implode dopo lo scontro tra Carlo Calenda e Matteo Renzi sul partito unico. I leader di Azione e Italia Viva si sono beccati su Twitter, con un botta e risposta che ha di fatto mostrato l’irrimediabile spaccatura, dopo nemmeno un anno di convivenza, sulla possibile unione sotto lo stesso simbolo.

Cosa è successo nel Terzo Polo

Mercoledì 12 aprile il comitato politico della federazione Azione-Italia Viva (di cui fa parte Calenda, ma non Renzi) ha discusso il nuovo documento sul percorso verso il partito unico del Terzo Polo.

Ebbene, il leader di Azione non ha nascosto il suo disappunto dopo la riunione.

Anzi, è un fiume in piena: cita “l’attacco personale” ricevuto da Maria Elena Boschi “dieci minuti prima di entrare in una riunione”, visto come “la volontà di rompere, non c’è un clima di reciproco rispetto“.

In sostanza, Calenda si lamenta anche per l’indisponibilità di Italia Viva a sciogliere il partito per confluire in uno unico: Renzi vorrebbe continuare a fare attività fino al 2024.

Scelta che non andrebbe giù al numero uno di Azione, contrario a vedere l’ex premier alla Leopolda “mentre facciamo il partito unico. E che c’ho scritto ‘Jo Condor?'”.

L’affondo di Carlo Calenda su Twitter

Il giorno dopo l’incontro, ossia giovedì 13 aprile, Carlo Calenda torna all’attacco su Twitter dopo aver letto un retroscena su ‘La Stampa’.

Renzi, infatti, avrebbe detto ai suoi che “Calenda è pazzo, ha sbagliato il dosaggio delle pilloline“.

Per l’ex ministro, “queste volgarità nascondono un nervosismo esagerato. Semplicemente hai provato a darci una fregatura e sei stato rispedito al mittente. Questa volta lo ‘Stai sereno’ non ha funzionato. Fine”. Questo il tweet di Calenda, che tira in ballo anche lo ‘Stai sereno’ pronunciato da Renzi prima di prendere il posto di Enrico Letta alla guida del Governo, nel 2014.

Per il leader di Azione “ieri Italia Viva ha confermato di voler deliberare lo scioglimento (con effetto 2024) solo dopo aver saputo il vincitore del congresso e di voler continuare a fare politica attraverso Italia Viva almeno per tutto il 2024. Idem sul prendere impegni economici concreti contro il nuovo partito. Noi invece eravamo pronti a prendere subito impegno su scioglimento e a girare tutte le risorse per fare la campagna delle Europee. Abbiamo preso impegno con gli elettori di fare un partito unico, non una scatola vuota aggiuntiva. Nella proposta presentata vi erano (come in quella prima) tutti gli elementi di democrazia e contendibilità”.

Poi, il graffio: “Del resto, a differenza di Italia Viva, Azione ha fatto tutti i congressi comunali, provinciali, regionali, nazionali. Infine abbiamo preteso che vi fosse una clausola che riprendesse quella etica del parlamento europeo sui conflitti di interesse. Questo è quanto. Il resto sono armi di distrazione di massa”.

La replica di Matteo Renzi

Immediata la replica di Renzi, sempre su Twitter. Il suo è un messaggio che definisce “inspiegabili” le “polemiche dentro il Terzo Polo”. L’ex premier si dice “dispiaciuto perché non vedo un motivo politico per la rottura. Eviterei di inseguire le polemiche e i retroscena. Andrei al sodo”.

Salta il partito unico: l’annuncio di Calenda

Ad annunciare che il partito unico non si farà è Carlo Calenda, ai microfoni di Antennasud: “Mi sembra che la partita sia chiusa, ne abbiamo parlato anche troppo. Dovevamo fare il passo avanti promesso agli elettori, cioè chiudere i due partiti e farne un unico. Renzi ci ha proposto di farne sì un altro ma mantenendo aperti quelli che ci sono; questo avrebbe generato una cacofonia, un suono incomprensibile e gli abbiamo detto di no, che così non va bene, così non si può fare”.

Cosa succederà al Terzo Polo è ancora incerto: “Matteo Renzi farà il suo percorso: fine. Rimarremo, spero, negli stessi gruppi parlamentari a fare l’ottimo lavoro che stiamo facendo. Però sono due partiti distinti, fanno una alleanza sui temi se è il caso, ma non sono lo stesso partito. Rimangono due partiti separati di cui uno ha la mia leadership ed uno ha la leadership di Matteo Renzi”.

Quando è nato il Terzo Polo

Il Terzo Polo è una lista elettorale formata da Azione e Italia Viva, nata l’11 agosto 2022, a poco più di un mese dalle Politiche che hanno sancito la vittoria del centrodestra.

L’8 dicembre dello stesso anno si è costituita ufficialmente come federazione dei due partiti.

Il 12 dicembre 2022 è stato fissato l’organigramma: oltre a Carlo Calenda, presidente, ed Elena Bonetti, vicepresidente, sono stati nominati i componenti del coordinamento politico del Terzo Polo.

Ecco chi sono:

  • Teresa Bellanova
  • Maria Elena Boschi
  • Mara Carfagna (Presidente di Azione)
  • Andrea Mazziotti di Celso (Vicesegretario di Azione)
  • Enrico Costa (Vicesegretario di Azione)
  • Davide Faraone
  • Mariastella Gelmini (Vicesegretaria e Portavoce di Azione)
  • Luigi Marattin
  • Raffaella Paita (Capogruppo di Azione – Italia Viva al Senato)
  • Mario Raffaelli (segretario provinciale di Trento di Azione)
  • Matteo Richetti (Capogruppo di Azione – Italia Viva alla Camera)
  • Ettore Rosato

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