Regole per Dad e quarantena, scontro tra governo e sindacati in vista del ritorno a scuola del 7 gennaio

Scontro tra i partiti che sostengono la maggioranza di governo sull’ipotesi di una modifica delle regole su Dad e quarantena in vista del rientro in classe dopo le vacanze di Natale.

La proposta è al vaglio dell’esecutivo di Mario Draghi ed è sostenuta dai governatori delle Regioni. Gli istituti sono pronti a ripartire tra il 7 e il 10 gennaio, ma in alcuni territori la riapertura slitterà a causa dei contagi.

Scuola, regole per Dad e quarantena: intesa tra governo e Regioni

Proprio per scongiurare questo scenario di incertezza e rinvii, il governo studia regole diverse – con l’eventuale coinvolgimento dell’esercito per il tracciamento – soprattutto per i bambini delle elementari e per quelli in prima media, visto l’avvio della campagna vaccinale 5-11.

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Scuola, regole per Dad e quarantena: la proposta dei governatori

La proposta delle Regioni, che trova apprezzamento tra diversi ministri, è così articolata: anche per queste categorie di studenti – così come già succede per quelle successive – si possa prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’autosorveglianza di cinque giorni per coloro che si sono vaccinati (o che sono guariti negli ultimi tre mesi).

Per quanto riguarda i ragazzi che non hanno ricevuto il vaccino, l’idea sarebbe quella di una quarantena della durata di 10 giorni con Dad. La norma invece cambia con tre contagi in una sola classe: a questo punto sarebbe la Asl territoriale a valutare ulteriori provvedimenti come la sospensione dell’attività in presenza.

Nelle scuole dell’infanzia resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. Valutazioni, queste ultime, che potrebbero approdare nel Consiglio dei ministri in programma per il prossimo 5 gennaio.

Scuola, regole per Dad e quarantena: l’allarme di Maddalena Gissi

Ma i sindacati sono sul piede di guerra. A lanciare l’allarme all’Ansa è Maddalena Gissi, segretaria nazionale della Cisl Scuola: “La ripresa delle attività didattiche non deve riprodurre modelli che già si sono rivelati ingestibili. Ricordo con molta preoccupazione l’esperienza delle lezioni organizzate in parte in presenza e in parte a distanza.

“Questo – aggiunge Gissi – è un modello organizzativo che non ha mai garantito la qualità della proposta formativa. Chi segue in classe ha bisogno di tutta l’attenzione dell’insegnante. Chi invece è in Dad ha tempi diversi e necessita di proposte più essenziali. Non si possono bloccare i bambini o gli studenti in quarantena per 5 ore davanti al Pc”.

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