Controlli a tappeto e tamponi agli studenti: il piano anti Dad con l'esercito
Il piano del generale Francesco Paolo Figliolo prevede l'utilizzo dei laboratori mobili della Difesa per velocizzare i test
Da oggi scende in campo l’esercito per garantire i tamponi agli studenti e monitorare i casi di Covid nelle scuole. Questo per permettere agli istituti di rimanere aperti il più possibile e per limitare la Dad ai soli casi in cui c’è il rischio di sviluppo di un focolai.
Sono questi i dettagli del piano elaborato dal generale Francesco Paolo Figliolo per supportare le Asl che chiederanno l’intervento di medici e infermieri militari. L’obiettivo è quello di riuscire a fare i test agli studenti nei tempi stabiliti dal protocollo del governo, e cioè entro 24-48 ore dalla scoperta di un caso positivo in classe.
I laboratori mobili della Difesa sono in tutto undici e possono intervenire entro 24 ore (sette giorni su sette) a domicilio, direttamente presso le scuole o presso le strutture delle Asl. Sono sparsi in otto regioni: Lombardia, Liguria e Veneto al Nord, nel Lazio e nelle Marche al centro e in Puglia, Sicilia e Sardegna.
Il piano illustrato dal generale Figliolo al premier Draghi
Nella giornata di ieri lo stesso generale Figliolo ha illustrato il piano al premier Mario Draghi, dopo che quest’ultimo era intervenuto per bloccare le circolari di Roberto Speranza (Salute) e Patrizio Bianchi (Istruzione) che ripristinavano la quarantena e la Dad per tutti i componenti di una classe con un caso di contagio.
Dopo una giornata di tensioni e scontri tra i partiti che compongono la maggioranza, martedì sera i due ministri hanno ritirato i rispettivi provvedimenti. Verrà quindi adottato il sistema del doppio tampone (al giorno zero e al quinto giorno dopo la scoperta della positività), che permette di lasciare le classi in presenza, tranne che nei casi di un ulteriore caso di contagio (due per le scuole superiori).
Questo nonostante il titolare del dicastero della Salute avesse già inviato la circolare, dichiarata poi ‘superata’ tramite una comunicazione inoltrata direttamente ai dirigenti scolastici.
L’aumento dei casi positivi tra i giovani
Con la regola della Dad al terzo contagio al momento sono in quarantena soltanto l’1,4 per cento delle classi delle scuole superiori e il 2,6 per cento di quelle di elementari e medie: questi sono i dati del ministero dell’Istruzione aggiornati al 20 novembre, riferiti nelle ultime ore dalla sottosegretaria Barbara Floridia.
Si tratta comunque di migliaia di classi. E i dati non sono rassicuranti: in base a quanto si legge nel rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, “nella popolazione in età scolare si osserva un forte aumento nella fascia di età 6-11 anni, con circa il 50 per cento dei casi diagnosticati nella popolazione compresa tra 0 e 19 anni”.