Vaccini AstraZeneca, Pfizer, Moderna. Cambia il piano, parla Figliuolo
Il punto del Generale Francesco Paolo Figliuolo sulla campagna vaccinale
Il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo, da Cascia (Perugia), dove si è recato nelle scorse ore, ha fatto chiarezza sulle prenotazioni dei vaccini a livello regionale: ”I numeri non sono un’opinione, a luglio avremo le stesse dosi di vaccino a Rna di giugno, il problema è legato alle agende perché chiaramente molte Regioni hanno programmato le agende ben prima che uscissero le nuove prescrizioni sanitarie del Cts su AstraZeneca”.
Figliuolo ha quindi provveduto a tranquillizzare, assicurando che anche a luglio la macchina che deve provvedere alla campagna vaccinale sarà “in grado di assicurare un quantitativo di dosi che permetterà alle Regioni di fare una media complessiva di 500mila somministrazioni al giorno, a livello nazionale”.
“In tale ottica – ha spiegato sempre il Generale – la Struttura commissariale sta agendo in maniera bilaterale con tutte le Regioni per fare una riprogrammazione delle agende delle somministrazioni, perché chi aveva programmato il mese di luglio con le regole precedenti all’ultima indicazione del Cts poteva contare su quattro vaccini”.
“A seguito di un calcolo rischio/beneficio in presenza di una curva dei contagi così bassa – ha aggiunto -, i due vaccini adenovirali hanno ora grandi limitazioni. Questo comporta che nel mese di luglio dovremo fare 2,6 milioni di seconde dosi con AstraZeneca a persone over 60, mentre la gran parte delle altre somministrazioni, di prime e seconde dosi, per un totale di oltre 14,6 milioni, verrà fatta con Pfizer e Moderna“.
Figliuolo ha inoltre raccontato che già da ora si possono usare quasi 3,8 milioni di dosi del preparato Pfizer. Dosi che sono giunte “ieri sera, nell’ambito di un totale, per luglio, di circa 14,6 milioni di Pfizer e di Moderna”. Con le scorte che l’Italia aveva, ha proseguito il commissario, “diventano 15 milioni di vaccini a Rna messaggero”.
E ancora: “Non c’è un problema di quantità ma c’è un problema di bilanciamento sulle Regioni, alcune delle quali giustamente contavano di poter crescere ancora di più con le prime dosi a luglio. Ora occorre che vengano rispettate le somministrazioni di tutte le seconde dosi, riprogrammando magari qualche prima dose, perché laddove si era previsto di usare AstraZeneca o Johnson & Johnson, ora bisognerà usare i vaccini a Rna messaggero Pfizer e Moderna”.
“Il piano, concepito per portarci a settembre alla vaccinazione dell’80% delle persone vaccinabili attraverso la somministrazione di 500mila dosi al giorno, continua”, ha assicurato Figliuolo.
Infine ha parlato dell’eventuale terza dose. “Abbiamo fatto con il ministero della Salute delle opzioni di acquisto – ha informato il commissario-, ci saranno sicuramente le dosi, deve essere poi la scienza a dirci dopo quanto tempo e se deve essere inoculato il richiamo, noi siamo pronti e ci stiamo attrezzando”.
“La filosofia è andare sui medici di medicina generale, le farmacie, i nosocomi ma piano piano uscire dalla logica dei grandi hub”, ha concluso Figliuolo.