Reddito di Cittadinanza, come si rischia di perderlo: le nuove regole
Pronte alcune proposte di modifica sul Reddito di Cittadinanza: in arrivo regole più stringenti per i beneficiari del sussidio previsto dal governo
Novità in arrivo sul Reddito di Cittadinanza: come riporta ‘Il Messaggero’, il Comitato Scientifico per la valutazione del sussidio, presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno, ha pronte alcune proposte di modifica. Nello specifico, le novità riguardano il “sì” all’obbligo per i beneficiari del reddito di cittadinanza di accettare rapporti di lavoro della durata inferiore a 3 mesi e il “no” all’abbassamento dell’aliquota marginale dell’80% che pesa sui percettori del sussidio che lavorano e che oggi perdono 80 centesimi di beneficio per ogni euro guadagnato.
In sostanza, per quanto riguarda la prima modifica, chi rifiuterà un lavoro dalla durata inferiore ai 3 mesi dovrà rinunciare al Reddito di Cittadinanza.
Non si tratta di proposte vincolanti, ma alcune di queste, scrive ‘Il Messaggero’, sembrano destinate a trovare spazio in manovra con degli emendamenti.
Reddito di Cittadinanza: i principali interventi del governo
Il governo ha già pianificato una serie di interventi in legge di Bilancio sul Reddito di Cittadinanza.
Tra i più importanti, spicca il fatto che, dal prossimo anno, la perdita del Reddito di Cittadinanza dovrebbe scattare dopo 2 sole offerte di lavoro rifiutate, anziché 3.
Non solo: la seconda offerta di impiego congrua non dovrebbe più essere soggetta a limiti. Al momento, invece, deve essere collocata entro una distanza di 250 chilometri.
E poi: alla prima offerta di lavoro rigettata da parte di un componente attivabile di un nucleo, l’importo erogato dovrebbe diminuire di 5 euro ogni mese fino alla soglia minima dei 300 euro mensili o finché almeno uno degli elementi del nucleo interessato dalla decurtazione non sottoscriva un contratto di impiego.