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Rave party, la norma sarà cambiata: il testo completo e i punti critici che dividono la maggioranza

A sole 48 ore dalla sua approvazione, il decreto legge contenente le norme anti-rave party ha sollevato numerose polemiche e sarà quindi modificato

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Dopo la pioggia di polemiche che ha travolto il nuovo decreto contenente la norma anti-rave, il governo Meloni si ritrova adesso a dover riformulare e aggiustare il tiro intervenendo direttamente sul testo del provvedimento approvato in Consiglio dei ministri.

I punti critici che spaccano la maggioranza

La stessa maggioranza ha richiesto di apportare alcune modifiche almeno per due aspetti, ritenuti critici, del decreto: la definizione troppo vaga di “invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati”, che darebbe adito a interpretazioni troppo libere, e la possibilità di individuare eventuali responsabili del reato attraverso le intercettazioni.

Il testo del decreto legge dovrà essere analizzato, discusso e poi approvato dal Parlamento, sede nella quale sarà successivamente convertito in legge, si presume entro la fine dell’anno.

Si prevede che le modifiche potrebbero influire sulla riduzione della pena al momento ipotizzata, ovvero carcere da tre a sei anni: la pena massima potrebbe scendere a quattro anni di reclusione, escludendo di conseguenza la possibilità di arresto immediato e di intercettazioni (previste per le pene superiori a cinque anni di reclusione).

Nordio: “La norma tutela l’incolumità, non incide su libera espressione e libera riunione”

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che nelle ultime ore ha indicato le carceri come sua priorità, ha fatto sapere in una nota che “la norma tutela i beni giuridici dell’incolumità e della salute pubblica, nel momento in cui questi beni sono esposti ad un pericolo”.

nordioFonte foto: ANSA
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio

Inoltre, ha precisato sempre Nordio, “essa non incide, né potrebbe incidere minimamente sui sacrosanti diritti della libera espressione del pensiero e della libera riunione, quale che sia il numero dei partecipanti”. L’opposizione, ma anche parte della maggioranza, temono infatti che la norma possa essere applicata anche a manifestazioni e altri assembramenti.

Il ministro Piantedosi, in un’intervista del Corriere della sera, ha precisato che il provvedimento riguarda solo ed esclusivamente i rave party illegali, che mettono a rischio l’incolumità degli stessi partecipanti.

Rave party e intercettazioni: si prevede una diminuzione della pena per il reato

L’altro aspetto critico, ovvero la possibilità di individuare i responsabili attraverso le intercettazioni anche di minori, sarà probabilmente rivisto. E il viceministro di Forza Italia Francesco Paolo Sisto ha già individuato la soluzione al problema, ovvero abbassare la pena sotto i cinque anni affinché le intercettazioni non possano essere richieste per questo tipo di reato.

Sisto, come riporta il Corriere della sera, ha anche precisato che bisogna “tipizzare la fattispecie” dei rave party da punire, “per evitare che quella appena approvata da norma di garanzia si trasformi in norma di polizia”.

In altre parole, bisognerebbe individuare una definizione univoca di rave party per evitare che la norma possa essere applicata a qualsiasi tipo di manifestazione.

Il testo integrale della norma anti-rave party

Riportiamo, intanto, il testo del decreto legge riguardante le “norme in materia di occupazioni abusive e organizzazione di raduni illegali”, così come è stato approvato in Consiglio dei ministri:

  1. Dopo l’articolo 434 del codice penale è inserito il seguente: «Art. 434 -bis (Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica). — L’invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica.
    Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000.
    Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca ai sensi dell’articolo 240, secondo comma, del codice penale, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione.».
  2. All’articolo 4, comma 1, del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, dopo la lettera i -ter ), è aggiunta la seguente: «i -quater ) ai soggetti indiziati del delitto di cui all’articolo 434 -bis del codice penale.».
  3. Le disposizioni del presente articolo si applicano dal giorno successivo a quello della pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

rave Fonte foto: ANSA
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