Putin dalla Russia minaccia l'Occidente con le armi nucleari: "Sono sempre pronte", la frase durante la parata
Alla parata che celebra l’anniversario della vittoria della Russia su Hitler, il presidente Putin è tornato a parlare di armi nucleari
La Russia manterrà la prontezza operativa delle sue “forze strategiche” e delle sue armi nucleari. Lo ha ribadito il presidente Vladimir Putin durante il Victory Day, la grande parata che il 9 maggio ha celebrato, sulla Piazza Rossa di Mosca, l’anniversario della sconfitta di Hitler e del nazismo da parte dell’esercito russo.
La parata per il Victory Day in Russia
Così come da tradizione, alle ore 10:00 del 9 maggio, sotto l’abbondante neve che ha bagnato Mosca, sono iniziate le annuali celebrazioni del Victory Day.
Granda parata che festa la fine della cosiddetta Grande Guerra Patriottica e della sconfitta di Hitler da parte di Mosca. Secondo le stime ufficiali, nella lotta al nazismo, persero la vita circa 27 milioni di russi, tra militari e civili.
Le celebrazioni del Victory Day a Mosca
Nella tribuna organizzata nella Piazza Rossa di Mosca, di fronte alla sfilata di un carro armato T-34, sedeva il leader Vladimir Putin, fiancheggiato dai presidenti di Bielorussia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Cuba, Laos e Guinea-Bissau.
I Capi di Stato hanno sfilato assieme per poi recarsi a rendere omaggio al vicino momento al Milite Ignoto.
Cancellata invece la tradizionale marcia del Reggimento Immortale, dove i cittadini mostrano le fotografie degli avi che combatterono contro il nazismo. Si temevano ulteriori attentati, dopo quello dello scorso marzo al Crocus City Hall.
Putin torna a parlare di armi nucleari
“Non permetteremo a nessuno di minacciarci” ha affermato Putin dal grande palco di Mosca, ipotizzando ancora una volta l’utilizzo di armi nucleari contro i nemici europei.
Mosca farà di tutto per prevenire “uno scontro globale” rassicura il capo del Cremlino, tuttavia, “non permetterà a nessuno di minacciarla” e manterrà attiva la prontezza operativa delle sue “forze strategiche”.
Putin ha inoltre confermato che anche la Bielorussia si unirà alle esercitazioni volte a testare la prontezza delle armi nucleari tattiche: “Nulla di inusuale, si tratta di lavoro programmato”.
Poche ore dopo, il viceministro degli Esteri Serghei Ryabkov ha dichiarato che il rafforzamento alle misure di deterrenza nucleari è la risposta alla “politica di escalation” dell’Occidente.
Il riferimento è all’ipotesi ventilata dal premier francese Emmanuel Macron di inviare truppe europee in Ucraina in caso di un cedimento dell’esercito di Kiev.