Processo per la morte di Maradona, racconto choc del medico legale: "Agonia di 12 ore, non ha ricevuto cure"
Il medico legale che ha effettuato gli esami sul corpo di Maradona ha descritto le ultime ore del campione argentino al processo contro i medici che lo hanno curato
Il medico legale incaricato di esaminare il corpo di Diego Armando Maradona ha descritto un particolare coagulo di sangue nel cuore del calciatore argentino, che sarebbe il segno di una lunga agonia prima della morte. La testimonianza al processo contro i medici che hanno curato il campione.
Le ultime ore di Maradona
Al processo contro i medici che hanno curato il calciatore argentino Diego Armando Maradona poco prima della sua morte, il perito dell’accusa ha parlato delle ultime ore del campione.
“Nel cuore abbiamo trovato un coagulo di colore rossiccio che compare solo in caso di una lunga agonia, forse anche di 12 ore, durante la quale non ha ricevuto cure”, ha detto il medico legale della polizia scientifica Carlos Mauricio Cassinelli, uno dei cinque periti che hanno firmato il referto dopo l’esame del cadavere.

Una rivelazione che ha sorpreso molti presenti e che si discosta parzialmente dai risultati della prima autopsia disposta sul cadavere dell’ex calciatore del Napoli.
Il peggioramento lungo giorni
Gli esami avevano infatti ipotizzato che Maradona fosse morto per un “edema polmonare acuto dovuto a insufficienza cardiaca congestizia acuta e cardiomiopatia dilatativa”.
Secondo i periti però: “Un quadro del genere non si produce in un giorno, né in due, né in tre, è un quadro che va progredendo. Si tratta di almeno 10 giorni“, come dichiarato da Cassinelli.
Questa testimonianza avvalora le tesi dell’accusa, che ritiene che i medici e gli infermieri che avevano in carico Maradona lo abbiano lasciato morire con negligenza.
Il processo ai medici di Maradona
Diego Armando Maradona è morto il 25 novembre del 2020, mentre si trovava affidato alle cure del neurochirurgo Leopoldo Luque, principale imputato del processo insieme ad altri sei tra infermieri e assistenti.
L’accusa è simile a quello che nell’ordinamento italiano sarebbe un omicidio volontario con dolo eventuale. In questi casi, chi commette il reato accetta che le sue azioni possano portare a un illecito ma spera che questo non si verifichi.
Il processo è cominciato un anno fa, il 14 marzo 2024, ed è estremamente seguito dall’opinione pubblica argentina, data l’influenza che la figura di Maradona ha avuto nella cultura di massa del Paese.
