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Processo per crimini di guerra, il soldato russo Vadim chiede scusa e si dichiara colpevole

Il giovane soldato russo era accusato di aver ucciso un civile ucraino a sangue freddo e senza apparenti motivi bellici

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Vadim Shishimarin, il primo militare russo a essere processato a Kiev per crimini di guerra commessi in Ucraina, si è dichiarato colpevole davanti ai giudici che dovranno stabilire la giusta pena da comminargli. Il giovane soldato moscovita, accusato di aver ucciso a sangue freddo un 62enne che stava andando in bicicletta lungo il ciglio di una strada mentre parlava al telefono, si è anche scusato con la moglie della vittima.

Il soldato russo chiede scusa

Rivolgendosi a Kateryna Shalipova, vedova del civile di 62 anni a cui ha sparato alla testa nel villaggio di Chupakhivk nella regione di Sumy, Vadim Shishimarin si è mostrato pentito: “Riconosco la mia colpa, ti chiedo di perdonarmi“. La donna però non è stata tanto clemente, urlandogli contro che “merita l’ergastolo“.

Il soldato, chiedendo scusa, ha però sottolineato che doveva obbedire agli ordini del suo superiore ricordando che un ufficiale gli aveva detto di sparare all’uomo che stava parlando al telefono e che avrebbe potuto fornire informazioni sulla loro posizione.

Processo per crimini di guerra, il soldato russo Vadim chiede scusa e si dichiara colpevoleFonte foto: ANSA
Vadim Shishimarin in aula davanti al giudice

La spiegazione del testimone

L’accusa ha mostrato diversi fucili come prova e l’imputato ha riconosciuto l’arma usata. In aula è stato ascoltato un altro militare russo, Ivan Maltysev, anche lui 21enne e anche lui arresosi alle forze ucraine insieme a Shishimarin.

Durante la testimonianza ha raccontato che i russi erano stati costretti a ritirarsi a piedi con alcuni loro soldati feriti confermando che il suo commilitone era stato costretto a sparare: “Non è stato Vadim a volerlo. Un soldato, di cui non conosco il nome, si è voltato in macchina e ha gridato che Vadim doveva eseguire l’ordine, altrimenti saremmo stati individuati”.

“A questo punto, eravamo quasi a fianco del civile e, sotto pressione, Vadim ha sparato. Ha sparato tre o quattro colpi” ha spiegato il giovane soldato russo che ha testimoniato nel processo.

Le parole della vedova

Kateryna Shalipova, la vedova del civile di 62 anni, era presente in aula. Dopo aver urlato contro Shishimarin, la donna è stata sentita dal giudice e ha raccontato gli attimi successivi all’uccisine del marito.

“Sono corsa da mio marito, era già morto. Gli hanno sparato alla testa. Ho urlato, ho urlato così tanto”, ha detto.

soldato-russo Fonte foto: ANSA
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