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Prato, 31enne morto dopo essere stato dimesso dall'ospedale: cinque indagati

Quattro medici e un infermiere sono iscritti nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di omicidio colposo di Jonathan Gaddo Giusti

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Ha perso la vita 48 ore dopo essere stato dimesso dall’ospedale: adesso la procura di Prato ha iscritto nel registro degli indagati quattro medici e un infermiere nel fascicolo aperto per l’omicidio colposo di Jonathan Gaddo Giusti. Una settimana fa il 31enne si era recato al pronto soccorso per un dolore al torace, ma era stato rimandato a casa. Tornato nella sua abitazione è morto sabato 6 agosto per cause che dovranno essere accertate nell’autopsia dei due consulenti nominati dai magistrati.

La vicenda

Nella notte di giovedì scorso, tra il 3 e il 4 agosto, Jonathan Gaddo Giusti, dipendente di un’azienda di termoidraulica, era andato all’ospedale Santo Stefano di Prato per un malore: “Ho un forte dolore al petto, mi sembra di respirare a fatica”, sembra abbia detto ai medici che l’hanno visitato, come riportato dal Corriere della Sera.

Secondo le prime ricostruzioni, i medici avrebbero eseguito tutti gli accertamenti clinici e, dopo aver avuto un responso favorevole, lo avrebbero dimesso poco dopo mezzogiorno con 48 ore di prognosi.

Tornato nel suo appartamento nel quartiere di Mezzana, a Est di Prato, è morto con sintomi probabilmente riconducibili a un infarto.

La fidanzata di professione infermiera lo ha trovato agonizzante e gli ha praticato un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, ma senza riuscire a salvarlo.

Senza successo anche il tentativo di rianimazione da parte del personale sanitario del 118 intervenuto sul posto.

Giusti era molto noto in città in quanto campione di Palla Grossa, l’antico gioco di Prato simile al calcio storico fiorentino.

Le indagini

Per far luce sulla morte del trentunenne pratese, la procura di Prato ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo recuperando le cartelle cliniche per ricostruire l’accaduto.

In seguito all’episodio l’Asl Toscana Centro ha disposto degli accertamenti interni attivando la procedura del rischio clinico.

La famiglia dal suo canto ha presentato un esposto per chiarire se il malore per cui era stato dimesso 48 ore prima sia collegato a quello che gli ha causato il decesso.

“Hanno lasciato morire mio figlio, 31enne, per infarto, da solo, a casa, dopo una diagnosi di congestione” ha scritto sul proprio profilo Facebook la madre.

Gli esami

Anche se pare che i sanitari avessero ipotizzato anche una possibile congestione, nel referto viene riportato un “dolore toracico”. Secondo l’avvocato cassazionista Gerardo Marliani, legale della famiglia della vittima, le analisi del sangue effettuate sul 31enne avrebbero evidenziato un valore fuori dai normali parametri della troponina, una proteina che segnala danni miocardici ed è un campanello d’allarme per eventuali infarti.

“Certo è che gli esami ematici hanno dato valori negativi e dunque su questo bisogna fare chiarezza”, ha detto l’avvocato Marliani.

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ambulanza Fonte foto: ANSA
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