Pier Silvio Berlusconi sul calo di ascolti di Striscia la Notizia, Antonio Ricci a rischio? "Momento faticoso"
Pier Silvio Berlusconi fa tremare Antonio Ricci: Striscia la Notizia non decolla, Mediaset non esclude un ribaltone nel prossimo futuro
E se Striscia la Notizia non andasse più in onda? Fino a qualche tempo fa questo scenario sembrava lontanissimo, ma dopo 37 anni la flessione e il calo degli ascolti sembrano mettere tutto e tutti in discussione. Improbabile che Striscia sparisca per sempre dai palinsesti Mediaset, ma l’ad Pier Silvio Berlusconi ha aperto alla possibilità di “alternarla con altri prodotti”. Nel frattempo si è detto fiducioso del fatto che Antonio Ricci possa invertire la rotta.
- Il "momento faticoso" di Striscia la Notizia
- Diletta Leotta e il flop con La Talpa
- La ricollocazione di Myrta Merlino
Il “momento faticoso” di Striscia la Notizia
In occasione di una conferenza stampa convocata giovedì 12 dicembre nello studio 10 di Mediaset, quello dove la moglie Elisa Toffanin conduce Verissimo, Pier Silvio Berlusconi ha parlato dei dati relativi agli ascolti prima dell’inizio del 2025.
Tanti programmi sono andati bene, come ad esempio This is me, mentre altri – insospettabili, ma fino a un certo punto – sembrano arrancare.
Antonio Ricci, creatore di Striscia la Notizia
L’ad Mediaset ha citato Striscia la Notizia, colonna del Biscione che da 37 anni ha un unico padre-padrone: Antonio Ricci: “È innegabile che oggi Striscia sia in un momento faticoso. Con 37 anni di storia in passato è anche abbastanza normale, succede. È innegabile però che sia molto faticoso partire con prodotti con un divario così importante rispetto alla concorrenza di Rai 1. Io parlo con Antonio Ricci, abbiamo un ottimo rapporto. Sono fiducioso che lui trovi la strada per tornare a crescere”.
Fin qui, niente di allarmante. Anzi, Berlusconi ha aggiunto che si aspetta un’inversione di tendenza, o comunque un miglioramento, “con il cambio di conduzione”, come dimostrato dati delle “ultime due sere” e “quindi conto di continuare a lavorare con Ricci”.
Poi, però, l’ad apre a uno scenario clamoroso: “Chi lo sa che in futuro ci possano essere anche degli altri prodotti, un’alternanza di prodotti come avviene nel preserale sia per noi che per la Rai, questo non lo escludo. Ma onestamente a oggi io conto sul lavoro che Antonio Ricci sta facendo per rialzare almeno di un po’ i risultati di Striscia la Notizia“.
La chiosa finale è acqua sul fuoco, ma intanto l’incendio sembra essere partito.
Parole arrivate mentre Antonio Ricci ritirava a Roma il premio Amico del consumatore 2024 del Codacons, assegnatogli “per aver rappresentato un faro di trasparenza e una voce coraggiosa, affrontando con intelligenza e ironia questioni complesse e di grande rilevanza sociale”.
Nella circostanza, Ricci ha dichiarato: “Molti mi dicono che sono cattivissimo, ma anche se toglie qualcosa al mio personaggio, io mi ritengo buonissimo, un santo, un aspirante profeta“.
Diletta Leotta e il flop con La Talpa
Tra i flop del 2024 targati Mediaset c’è sicuramente La Talpa condotto da Diletta Leotta.
Parole comunque al miele da Pier Silvio Berlusconi: se il programma è stato vissuto “come un progetto travagliato, penso ad alcune cose che ho letto”, è anche vero che “è un esperimento crossmediale di cui noi siamo contenti, a noi è piaciuto, commercialmente ha funzionato molto bene”.
Poi ha aggiunto che “era un prodotto che, anche se fatto abbastanza bene, non aveva i polmoni per Canale 5. Questo è quanto”, senza chiudere la porta a Diletta Leotta in futuro, con la quale “è probabile che in futuro ci siano altre collaborazioni con Mediaset. Oggi non c’è niente di definito”.
La ricollocazione di Myrta Merlino
Si passa poi al caso Myrta Merlino.
Pier Silvio Berlusconi ha rivelato di averla portata a Mediaset “per fare un’altra cosa, poi ci siamo trovati a cambiare. Le abbiamo chiesto di fare Pomeriggio Cinque, l’ha fatto per due anni”.
L’ex conduttrice di La7 è confermata, ma “dovremo anche capire cosa voglia fare lei, se Pomeriggio Cinque o altro. Lei non aveva in testa quel tipo di impegno e nemmeno quel tipo di prodotto, così largo su tutto, anche su cronaca e costume”.