Perché si dice che la guerra tra Ucraina e Russia è iniziata nel 2014 se dall'invasione sono passati tre anni
Il 24 febbraio 2025 è il giorno del terzo anniversario dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Putin, ma in realtà la guerra va avanti dal 2014
Il 24 febbraio 2025 è il giorno del terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma la guerra non dura da tre anni: il conflitto è iniziato nel 2014 con l’annessione della Crimea e la guerra nel Donbass. Dal 24 febbraio 2022, in oltre 1.000 giorni di battaglie su larga scala, centinaia di migliaia di persone sono morte e il fronte ha vissuto fasi di avanzata, ritirate e stallo. La guerra si trova oggi a una svolta, segnata dalla frattura tra Kiev e Washington e dal ruolo sempre più attivo di Mosca sul campo.
- Quando è iniziata davvero la guerra tra Russia e Ucraina
- L'invasione del 24 febbraio 2022
- La guerra di logoramento e la battaglia di Bakhmut
- L'offensiva nel Kursk
- Il ruolo degli Stati Uniti e il futuro del conflitto dopo l'elezione di Trump
- Tre cose che forse non sai sulla guerra tra Ucraina e Russia
Quando è iniziata davvero la guerra tra Russia e Ucraina
L’area del Donbass, in Ucraina, è calda da oltre un decennio: nel febbraio 2014 una rivolta ha costretto il presidente filorusso, Viktor Yanukovich, contrario all’ingresso dell’Ucraina nella Nato, a fuggire.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha reagito invadendo la Crimea filorussa.
Il 2 maggio 2014 è il giorno della cosiddetta strage di Odessa: un gruppo di manifestanti filorussi, cacciati dalla piazza che stavano occupando per protesta (Campo Kulikov), si rifugia nella Casa dei Sindacati, presa d’assalto da una folla di ultras calcistici e nazionalisti ucraini, armati di bastoni e bombe molotov. L’edificio è circondato e incendiato, con la polizia che resta a guardare: muoiono 48 i civili.
Il 17 luglio 2014 viene abbattuto l’aereo Malaysia Airlines 17, in quel momento nello spazio aereo ucraino: il velivolo è colpito da un missile terra-aria Buk, un sistema in quel momento impiegato sia nelle forze armate russe sia in quelle ucraine. Le indagini ufficiali olandesi dimostrano che i colpevoli sono le forze separatiste filorusse: muoiono 283 passeggeri e i 15 membri dell’equipaggio.
Ancora oggi il Donbass, secondo quanto riferito dall’Onu, è uno dei più grandi campi minati del pianeta: ci vorrebbero oltre 60 anni per bonificare l’area.
L’invasione del 24 febbraio 2022
Il 24 febbraio 2022, invece, la Russia attacca l’Ucraina su tre direttrici:
- da Nord verso Kiev
- da Est nel Donbass
- da Sud dalla Crimea
Il piano di Putin è quello di portare a casa una vittoria rapida, ma l’offensiva fallisce perché la resistenza ucraina – supportata da Europa e Usa – impedisce la caduta di Kiev.
Dopo il ritiro russo dal Nord, emergono le stragi di civili a Bucha e Irpin, che fanno saltare i negoziati avviati ad aprile con la mediazione turca.
A Sud e in Donbass, però, la Russia ottiene successi: Mariupol cade a maggio 2022 dopo tre mesi di assedio, garantendo a Mosca il collegamento terrestre con la Crimea.
A settembre, l’Ucraina lancia due controffensive: a Kharkiv libera quasi tutta la regione nordorientale, a novembre riconquista Kherson.
Il Cremlino risponde con l’annessione delle regioni di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk, senza però controllarle del tutto.
Fonte foto: ANSA
La guerra di logoramento e la battaglia di Bakhmut
Dal 2023 la guerra si trasforma in un conflitto di logoramento. L’Ucraina tenta una controffensiva in Donbass, ma le fortificazioni russe resistono.
La battaglia di Bakhmut diventa il simbolo della brutalità del conflitto: dopo mesi di scontri, la città cade a maggio 2023. Il fondatore del gruppo Wagner, Evgenij Prigozhin, muore due mesi dopo in un misterioso incidente aereo.
L’estate 2023, però, segna il fallimento della controffensiva ucraina: le difese russe reggono e le perdite ucraine sono pesanti. A novembre, il generale Zaluzhny ammette lo stallo del conflitto. Zelensky lo rimuove, segno di tensioni interne. A inizio 2024, la Russia conquista Avdiivka e riprende l’iniziativa nel Donetsk. A maggio, tenta un’offensiva su Kharkiv, fermata dopo pochi chilometri.
L’offensiva nel Kursk
A fine 2024, Kiev riceve il via libera per colpire obiettivi in Russia con missili Atacms.
A sorpresa, l’Ucraina lancia un’offensiva nella regione di Kursk, occupando vaste aree: Mosca, colta impreparata, arretra e deve chiedere aiuto alla Corea del Nord per recuperare terreno.
Tuttavia, l’iniziativa distoglie risorse dal Donbass, dove la Russia avanza lentamente ma inesorabilmente.
Il ruolo degli Stati Uniti e il futuro del conflitto dopo l’elezione di Trump
L’elezione di Donald Trump cambia il quadro geopolitico. Il nuovo presidente vuole chiudere la guerra rapidamente e considera Zelensky un ostacolo alla trattativa.
Putin, dal canto suo, non ha alcun interesse a cedere terreno e punta al controllo totale delle regioni annesse nel 2022 (ossia Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk).
Fonte foto: ANSA
Se Washington ridurrà il sostegno a Kiev, Mosca potrebbe riprovare ad avanzare. E se l’Ucraina cadesse, il prossimo obiettivo potrebbe essere la Georgia o i Paesi baltici.
Tre cose che forse non sai sulla guerra tra Ucraina e Russia
Qual è la posizione della Cina
L’altra grande protagonista, rimasta però alla finestra, è la Cina: Pechino ha mantenuto una posizione ambigua sulla guerra, offrendo supporto economico a Mosca senza violare apertamente le sanzioni occidentali.
Tuttavia, il prolungamento del conflitto ha aumentato la dipendenza della Russia dalla Cina, trasformando Pechino nel principale attore in grado di influenzare le dinamiche geopolitiche della regione.
La Cina potrebbe spingere per una soluzione negoziata che preservi il suo accesso alle risorse energetiche russe e stabilizzi i mercati globali.
L’impatto economico della guerra
L’economia russa ha resistito alle sanzioni occidentali grazie a esportazioni di materie prime e collaborazione con Paesi come India e Iran.
Tuttavia, l’industria militare è sotto pressione, con carenze di tecnologia avanzata e difficoltà nel sostenere un conflitto prolungato.
L’Ucraina, dal canto suo, dipende sempre più dall’aiuto occidentale per mantenere l’economia in funzione e garantire il pagamento degli stipendi ai militari e ai funzionari statali.
Il rischio di instabilità sociale in entrambi i Paesi è crescente.
La situazione interna in Russia e Ucraina
All’interno della Russia, la guerra ha rafforzato il controllo del Cremlino sulla società, ma le perdite umane e la crisi economica potrebbero minare il consenso nei prossimi anni.
Il malcontento tra le élite e la popolazione è in aumento, anche se la repressione impedisce proteste su larga scala.
In Ucraina, il logoramento del conflitto sta mettendo alla prova la leadership di Zelensky, che deve affrontare difficoltà economiche e divisioni interne, mentre cerca di mantenere il sostegno occidentale indispensabile per la sopravvivenza del Paese.
