Per Giorgetti la prossima legge di Bilancio sarà complicata, attenzione all'Ue: “Non si potrà fare tutto”
La prossima legge di Bilancio sarà complicata, lo dice il ministro dell’Economia Giorgetti. Temi fondamentali: redditi bassi e denatalità
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è intervenuto in videocollegamento al Meeting di Rimini e ha chiarito alcuni punti in merito alla prossima legge di Bilancio. Secondo le prime stime mancano all’appello circa 30 miliardi e lo conferma proprio Giorgetti descrivendo la manovra come “complicata”. I temi fondamentali trattati sono stati pensioni e denatalità, ma anche risorse ai redditi medio-bassi e il miglioramento della crescita sostenibile del Paese.
Una manovra complicata
Secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti la prossima legge di bilancio sarà complicata. “Tutte lo sono, ma siamo chiamati a decidere delle priorità”, ha spiegato. Questo perché non ci sono abbastanza soldi per fare tutto, in particolare tutto quello promesso dal governo.
Giorgetti ha voluto sottolineare come “la prima cosa da fare per discutere di questi temi così alti è non leggere i giornali e seguire il dibattito quotidiano”.
Dovremo usare risorse per promuovere la crescita. Questo è l’indirizzo, quello che auspichiamo che a livello europeo si capisca il senso del tempo
Giancarlo Giorgetti @MEF_GOV al #Meeting23 #amiciziainesauiribile 🫂♾#MeetingRimini pic.twitter.com/Hvz8GFgUze
— Meeting Rimini (@MeetingRimini) August 21, 2023
Cosa andrà fatto
Il ministro ha cercato di delineare a grandi linee i temi principali che dovranno essere affrontati in sede di legge di Bilancio. Tra questi emergono manovre per i redditi medio-bassi e per la crescita.
La direzione da intraprendere è quindi duplice e complessa, perché da una parte vede il governo impegnarsi a favore dei redditi più bassa su misura previdenziale e la denatalità, ma dall’altra sarà anche alla ricerca di fondi per manovre che si riflettano positivamente sulla crescita economica.
Un Pil “sostenibile”
Alla riflessione del ministro dell’Economia (il cui ministero è entrato nella rete in vista della nascita di Netco) si aggiunge un termine, ovvero quello del “Pil sostenibile”. Tutti gli indicatori internazionali fanno riferimento al Pil, che “è un indicatore che però non permette di cogliere tutti i fenomeni dell’economia o del degrado ambientale”, prosegue Giorgetti.
Per questo “se riflettiamo sulla crescita economica o sullo sviluppo è estremamente opportuna, anche se scontata e quasi banale, l’aggiunta del termine sostenibile”, ha argomentato. Secondo Giorgetti infatti il sistema si tiene solo se le generazioni hanno una continuità e se c’è una solidarietà intergenerazionale.