Paura in Islanda per l'eruzione del vulcano Fagradalsfjall: oltre 20.000 scosse in poche ore, evacuata città
Alto rischio in Islanda per l'eruzione del vulcano Fagradalsfjall, dopo le oltre 20.000 scosse di questi giorni: dichiarato lo stato di emergenza
L’Islanda è alle prese con un’allerta per l’eruzione del vulcano Fagradalsfjall: a far temere un’escalation nella regione sono le decine di migliaia di scosse registrate nelle scorse ore. Il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza ed evacuato migliaia di persone.
- Oltre 20.000 scosse vicino al vulcano Fagradalsfjall: è allerta
- Evacuate tremila persone nella cittadina di Grindavík
- Lo spettro dell'eruzione del 2010 che coprì i cieli d'Europa
Oltre 20.000 scosse vicino al vulcano Fagradalsfjall: è allerta
Stando a quanto riportato dalle fonti estere, la situazione è molto seria: c’è infatti alto rischio che il vulcano Fagradalsfjall, situato a 40km dalla capitale Reykjavík nella penisola di Reykjanes, possa eruttare.
Attorno al vulcano, che è in attività dal 19 marzo 2021 dopo un lungo periodo di quiescenza risalente addirittura al XIII secolo, in questi giorni sono stati registrati circa 24mila terremoti di varia entità da fine ottobre.
Autorità della Icelandic Coast Guard nei pressi del vulcano Geldingadalur, nella stessa penisola, a marzo 2021
Secondo i dati preliminari, la scossa più forte si è registrata venerdì 10 novembre con una magnitudo di 5.2. L’escalation ha fatto sì che le autorità dichiarassero lo stato di emergenza nella zona sud occidentale del Paese.
Evacuate tremila persone nella cittadina di Grindavík
L’aumento della frequenza e della potenza dei terremoti, segnali di una possibile eruzione vulcanica, ha spinto le autorità a ordinare l’evacuazione del centro abitato di Grindavík: circa 3.000 persone sono state obbligate a lasciare le loro case, perché troppo vicine all’epicentro dei sismi.
Il vulcano Fagradalsfjall è lo stesso che è eruttato anche a luglio del 2023, ma in quel caso come nei precedenti dal 2021 gli episodi sono avvenuti lontano dai centri abitati. Questa volta l’eruzione non è attesa improvvisamente: il magma potrebbe salire in superficie nel giro di qualche giorno.
Per la Protezione Civile locale, “Non c’è alcun pericolo immediato e imminente, l’evacuazione è principalmente preventiva e ha come obiettivo principale la sicurezza di tutti i residenti di Grindavík”.
Lo spettro dell’eruzione del 2010 che coprì i cieli d’Europa
L’Islanda si trova lungo la linea di congiunzione tra la placca tettonica nordamericana e euroasiatica e per questo terremoti ed eruzioni vulcaniche sono più frequenti che altrove.
Inoltre, ogni notizia di questo tipo che proviene dall’isola spinge a ricordare quanto successo ad aprile-maggio del 2010, quando l’eruzione del vulcano Eyjafjöll ha paralizzato i cieli dell’Europa.
Al tempo sconosciuto, il vulcano passò alla ribalta mediatica a causa della colonna di cenere e gas prodotta dall’eruzione: raggiunse i 10km di altezza e si disperse in Europa del Nord e nelle aree dell’Atlantico settentrionale, costringendo a cancellare oltre 1 milione di voli – pari al 75% della rete aeroportuale.