Papa Francesco non celebrerà la messa di Pasqua, ma non solo: come sta Bergoglio, le voci sull'infarto
Papa Francesco non celebrerà la messa della Domenica delle palme e nemmeno quella di Pasqua: come sta e in cosa consistono le voci sull'infarto
Infezione respiratoria. Questa la causa indicata dalla Santa Sede nel comunicato diffuso dalla Sala stampa vaticana per giustificare il ricovero di Papa Francesco al policlinico Gemelli di Roma mercoledì 29 marzo. Ci sono però voci che parlerebbero addirittura di infarto del Pontefice, che il prossimo 17 dicembre compirà 87 anni. Nel frattempo, la notizia certa è che Bergoglio non celebrerà la messa della Domenica delle palme del 2 aprile e quella di Pasqua del 9 aprile: lo sostituiranno il cardinale Leonardo Sandri e il cardinale decano Giovanni Battista Re.
- Le voci sull'infarto di Papa Francesco
- Papa Francesco salta la messa di Pasqua
- La patologia di Papa Francesco spiegata da una pneumologa
La nota del Gemelli sulla bronchite
Nel tardo pomeriggio di giovedì 30 marzo 2023, dando un breve aggiornamento sullo stato di salute del Papa, il policlinico Gemelli ha svelato che Francesco ha sofferto di “una bronchite su base infettiva che ha richiesto la somministrazione di una terapia antibiotica su base infusionale”.
Dalla struttura sottolineano che le cure hanno “prodotto gli effetti attesi con un netto miglioramento dello stato di salute”. Lo staff medico che segue il Papa ha poi svelato: “Sulla base del prevedibile decorso il Santo Padre potrebbe essere dimesso nei prossimi giorni”.
Le voci sull’infarto di Papa Francesco
A lanciare la notizia dell’infarto è stata Dagospia.
Nessuna infezione respiratoria, quindi, perché “le voci che si rincorrono in Vaticano – scrive il sito – vanno in un’altra direzione: infarto. Il Pontefice, che ha trascorso una notte tranquilla in ospedale, potrebbe aver bisogno di un piccolo intervento”. Stent e cambio valvola le ipotesi di Dagospia.
Il cardinale Giovanni Battista Re
Papa Francesco salta la messa di Pasqua
Tra voci di corridoio e comunicati stampa, una delle poche certezze sul Papa è che non celebrerà la messa della Domenica delle Palme prevista il 2 aprile.
Al suo posto ci sarà il cardinale Leonardo Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio, come confermato da lui stesso all’Ansa.
Lui stesso ha spiegato di essere stato avvertito già lunedì 27 marzo, quindi due giorni prima del ricovero del Pontefice, dal maestro delle Cerimonie pontificie.
“Mi auguro naturalmente che il Papa si rimetta – ha aggiunto Sandri – e possa presiedere le liturgie come avvenuto in altre occasioni, pur essendoci un cardinale che officiava all’altare“.
Intanto si apprende che la messa del giorno di Pasqua sarà celebrata dal cardinale decano Giovanni Battista Re, quella ‘crismale’ della mattina del Giovedì Santo dal cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis e quella pomeridiana ‘in Coena Domini’, con il rito della ‘lavanda dei piedi’, dall’Arciprete di San Pietro, cardinale Mauro Gambetti.
La patologia di Papa Francesco spiegata da una pneumologa
Paola Rogliani, direttorice Uoc Malattie Apparato Respiratorio del Policlinico Tor Vergata di Roma, ha spiegato nel dettaglio all’Ansa che la patologia che ha portato al ricovero il Papa è una bronchite, una malattia molto frequente che colpisce le vie aeree e che “in genere risponde bene alle terapie, ma per gli anziani può suscitare preoccupazioni perché può essere associata a un affaticamento del cuore“.
Può essere sia cronica, quando i sintomi sono presenti per almeno tre mesi l’anno, che acuta e, in questo caso può essere dovuta a infezione virale o batterica.
La bronchite viene rinvigorita anche dall’inquinamento atmosferico e dalle allergie “si manifesta con tosse, mancanza di respiro e senso di costrizione toracica“, il tutto dovuto “al restringimento dei bronchi che consentono il trasporto di aria nei polmoni“.
In genere bronchiti e polmoniti, “rispondono bene alle cure, che sono basate su una terapia farmacologica con antinfiammatori, fluidificanti, antibiotici e farmaci inalatori, ma, se serve, anche ossigeno supplementare”.