Paolo Pasqualini ucciso da rottweiler durante jogging a Manziana: ipotesi omicidio colposo per allontanamento
I punti oscuri sul caso dell'attacco mortale dei rottweiler a Paolo Pasqualini a Manziana mentre faceva jogging. Ipotesi omicidio colposo in concorso
Ci sono diversi aspetti non chiari sul caso dell’aggressione mortale al 39enne Paolo Pasqualini a Manziana, ucciso da alcuni rottweiler mentre faceva jogging. Al centro delle indagini, il motivo dell’attacco e la fuga dei cani dal terreno, confinante con l’area verde dove Pasqualini stava svolgendo attività fisica. La pista che sta prendendo piedi è quella di un possibile omicidio colposo: in particolare, si considera l’ipotesi di un allevamento non autorizzato di rottweiler nel terreno, e la possibilità che non si tratti del primo caso di allontanamento dei cani.
- Ucciso da rottweiler mentre fa jogging a Manziana, il caso di Paolo Pasqualini
- Chi è il proprietario dei rottweiler
- Chi rischia l'accusa di omicidio colposo
- Le testimonianze dei residenti
Ucciso da rottweiler mentre fa jogging a Manziana, il caso di Paolo Pasqualini
Domenica 11 febbraio Paolo Pasqualini stava praticando jogging nel bosco di Macchia Grande a Manziana per trattare una sciatalgia di lungo corso, quando è stato aggredito e ucciso da almeno tre rottweiler. A non essere chiaro è il motivo per cui i cani abbiano attaccato proprio Pasqualini, mentre si muoveva nel sentiero a Poggio della Torre, e come gli animali siano riusciti a scappare.
I carabinieri si concentrano su questi interrogativi e hanno inviato una relazione alla Procura di Civitavecchia. Pasqualini, capo reparto del supermercato Esselunga di Centocelle, era tornato a vivere con la famiglia al borgo Quadroni sul lago di Bracciano.
L’aggressione a Paolo Pasqualini è avvenuta a Manziana, in provincia di Roma
Chi è il proprietario dei rottweiler
Fra le ipotesi al vaglio delle indagini c’è quella che non sia stata la prima volta che i rottweiler, appartenenti a un uomo di 43 anni e residente a Viterbo, si siano allontanati dall’abitazione dell’ex moglie, una donna di 40 anni, vicino all’area verde dove è avvenuto l’attacco mortale a Pasqualini.
C’è anche il sospetto che in quel terreno, oggetto di un sopralluogo dei carabinieri per verificare le condizioni dei cancelli e delle recinzioni, potesse esserci un allevamento di rottweiler non autorizzato e di proprietà della coppia.
Chi rischia l’accusa di omicidio colposo
Attualmente, sia l’uomo che l’ex moglie di Pasqualini potrebbero essere indagati in base agli esiti delle indagini condotte dai militari della compagnia di Bracciano. Oltre all’omessa custodia, potrebbe essere contestata loro anche l’accusa di omicidio colposo in concorso, se verranno ritenuti responsabili della morte di Pasqualini a causa dell’allontanamento e dell’attacco dei cani.
Il proprietario dei cani ha dichiarato di non essere presente sul luogo dell’incidente, vivendo a Viterbo, e di non comprendere come la tragedia sia stata possibile, affermando che i suoi cani non hanno mai causato problemi in passato.
Le testimonianze dei residenti
Sull’ipotesi dell’allontanamento, un vicino ha confermato che i rottweiler che hanno ucciso Pasqualini erano tranquilli e non si erano mai allontananti in precedenza. Si è trincerata invece nel silenzio l’ex moglie, protetta da amici e familiari.
Nella zona in cui è avvenuta la tragedia, la maggior parte delle abitazioni ha cani da guardia, come confermato da uno dei residenti. A parlare di Paolo Pasqualini, invece, è stata la sorella Priscilla: ha ricordato commossa il fratello come una persona amata e benvoluta da tutti, con il progetto di voltare pagina anche cambiando lavoro studiando scienze motorie.