Palombelli attaccata dalla famiglia Tenco: la giornalista replica
La famiglia di Luigi Tenco scrive una lettera durissima contro Barbara Palombelli criticando aspramente il suo monologo sanremese
La famiglia di Luigi Tenco, nelle scorse ore, attraverso un lungo post su Facebook, ha criticato con toni duri il monologo pronunciato a Sanremo 2021 da Barbara Palombelli, chiamando in causa proprio la giornalista che è sbarcata al Teatro Ariston nel corso della quarta serata della kermesse.
I familiari dell’artista, morto a soli 28 anni in un albergo di Sanremo durante l’edizione del 1967, tramite il profilo Facebook LUIGI TENCO official, hanno indirizzato alla conduttrice la seguente lettera aperta.
“Signora Barbara Palombelli, diversi telespettatori ci hanno segnalato il Suo monologo di venerdì 5 marzo u.s., andato in onda su Rai1all’interno del Festival di Sanremo, attraverso cui ha diffuso notizie improbabili sulla vita di Luigi Tenco”. Così esordisce la famiglia Tenco
“Quindi, – si legge nella lettera – portati a vedere un’altra volta un programma che non ci entusiasma proprio perché rappresenta una manifestazione i cui rumors giornalistici pilotati del1967 non si fecero scrupoli a relegare l’umanità di Luigi Tenco nell’ingiusta etichetta del ragazzo depresso, condizionando persino le sue numerose opere musicali per diversi decenni, con profonda amarezza abbiamo constatato quanto ancora perduri un certo tipo di superficialità giornalistica”.
E ancora: “Le Sue parole, passando per il racconto diseducativo di una Sua bravata adolescenziale, sono risultate come una forzatura per arrivare a parlare in modo inopportuno di Luigi Tenco: ‘Pensate che Luigi Tenco proprio qui (al Festival) giocando con una pistola ha trovato la morte'”.
“A ciò – proseguono i familiari del compianto artista – si aggiunga il fatto che questa ed altre Sue gravi affermazioni sarebbero frutto di un’intervista con Gino Paoli che, come è noto a tutti e diversamente da Luigi Tenco, ha certamente cercato la morte per suicidio ma senza riuscirci (fortunatamente)”.
“Questo chiacchiericcio – si legge sempre nella missiva -, pregno di ignoranza sull’argomento da una parte e di incoerenza dall’altra parte, non rende merito alla categoria dei giornalisti a cui apparterrebbe e nemmeno al servizio televisivo pubblico che ha deciso di farLa esibire su Rai1, ma soprattutto non può essere considerato un criterio onesto alla base di affermazioni lesive come quelle che ha fatto nel Suo show del 5 marzo davanti a milioni di telespettatori dove, oltre a diffondere notizie false, ha banalizzato un fatto grave come quello che accadde a Luigi Tenco”.
“Voglia, dunque, accettare il nostro totale fastidio e rifiuto al Suo “grandissimo abbraccio a Luigi” che ci è sembrato strumentale e irrispettoso dei valori umani ed artistici del nostro amato Luigi. Famiglia Tenco”, conclude la famiglia del cantante scomparso nel 1967.
Barbara Palombelli risponde alla famiglia Tenco
Come rende noto l’Ansa, Barbara Palombelli ha così risposto ai famigliari di Luigi Tenco: “Ho soltanto citato una mia intervista a Gino Paoli, che ha ripetuto le stesse parole in diverse occasioni. E mi sono documentata negli archivi Rai”.
Barbara Palombelli: cosa ha detto a Sanremo 2021 in riferimento a Luigi Tenco
I passaggi pronunciati dalla giornalista che hanno fatto infuriare la famiglia Tenco sono i seguenti: “Papà voleva che diventassi come Gigliola Cinquetti: capelli legati, filo di perle, matrimonio, una vita tranquilla come in Non ho l’età. Io invece ero ribelle, volevo uscire, guidavo la moto e la macchina senza avere la patente. Noi ragazzi negli anni ’60 cercavamo le emozioni. Pensate che Luigi Tenco, giocando con una pistola, proprio qui ha trovato la morte”.
E ancora: “Chiesi a Gino Paoli, molti anni dopo, cosa accadde veramente qui a Sanremo quell’anno. E mi disse: ‘Noi non avevamo le droghe, ci dovevamo caricare di emozioni e allora camminavamo sui cornicioni, guidavamo a fari spenti e io ho una pallottola nel cuore. Anch’io giocavo con le pistole come Luigi’. Ringrazio Gino e un grandissimo abbraccio a Luigi”.