Palestina membro dell'Onu ma l'ambasciatore di Israele strappa carta delle Nazioni Unite: l'Italia si astiene
L'Assemblea dell'Onu vota sì alla risoluzione per la Palestina come nuovo membro: protesta dell'ambasciatore di Israele, l'Italia fra gli astenuti
La Palestina ha ottenuto l’approvazione della risoluzione che la riconosce come possibile membro qualificato dell’Onu. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha accolto favorevolmente l’opzione, con la votazione che ha visto 143 membri favorevoli, 9 contrari e 25 astensioni, fra cui quella dell’Italia. Ferma condanna invece da parte di Israele: l’ambasciatore ha fatto letteralmente a pezzi la carta delle Nazioni Unite e ha definito la Palestina uno “stato terrorista”.
- La Palestina può diventare membro dell'Onu: ira di Israele
- L'ambasciatore di Israele condanna il voto favorevole alla Palestina
- La votazione sulla Palestina: chi sono i contrari e gli astenuti
- L'ambasciatore palestinese prima del voto: "Vogliamo pace e libertà"
La Palestina può diventare membro dell’Onu: ira di Israele
La votazione favorevole di venerdì 10 maggio prelude a un possibile ingresso della Palestina nell’Organizzazione delle Nazioni Unite come membro effettivo.
La palla passa ora al Consiglio di Sicurezza, a cui l’Assemblea ha raccomandato di “riconsiderare favorevolmente la questione”, e che avrà ad ogni modo l’ultima parola in merito.
La risoluzione è stata approvata con 143 voti favorevoli, 25 astenuti e 9 contrari
L’ambasciatore di Israele condanna il voto favorevole alla Palestina
Protesta plateale da parte dell’ambasciatore di Israele all’Onu, Gilad Erdan. “Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni. Questo giorno rimarrà ricordato nell’infamia” ha affermato prima del voto.
Dopo aver definito la Palestina uno “stato terrorista” e aver sottolineato che questo sarebbe “guidato dall’Hitler dei nostri tempi”, l’ambasciatore ha dato vita a un siparietto simbolico, inserendo alcune pagine in un tritacarte, affermando: “State facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani”.
La votazione sulla Palestina: chi sono i contrari e gli astenuti
La votazione della risoluzione ha visto 9 membri contrari e 25 astenuti, fra cui l’Italia, la Germania e il Regno Unito.
A votare no, oltre a Israele e Stati Uniti, ci sono Argentina, Repubblica Ceca, Ungheria, Micronesia, Palau, Nauru e Papua Nuova Guinea. C’è invece tanta Europa fra le astensioni, ma non Spagna e Francia che hanno votato per il sì.
L’elenco dei Paesi astenuti, oltre a quelli già citati, comprende Albania, Bulgaria, Austria, Canada, Croazia, Fiji, Finlandia, Georgia, Lettonia, Lituania, Marshall Island, Paesi Bassi, North Macedonia, Moldavia, Paraguay, Romania, Vanuatu, Malawi, principato di Monaco, Ucraina, Svezia e Svizzera.
L’ambasciatore palestinese prima del voto: “Vogliamo pace e libertà”
“Vogliamo pace e libertà, la nostra bandiera vola alta in Palestina, nel mondo e persino fuori dal campus della Columbia University a New York” ha commentato prima del voto l’ambasciatore palestinese all’Onu, Ryad Mansour.
“Potete decidere di stare con la pace, con il diritto di una nazione di vivere in libertà, oppure potete decidere di stare ai margini della storia” ha aggiunto Mansour.
“Colonizzazione e occupazione non sono il nostro destino, ci sono stati imposti: votare per l’esistenza della Palestina non è contro nessuno Stato, ma è un investimento nella pace” ha concluso. In precedenza, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu aveva già approvato il cessate il fuoco a Gaza.