Operaio morto al porto di Genova, la confessione dell'uomo che l'ha investito risultato positivo alla cannabis
Parla l'operaio coinvolto nell'incidente che ha portato alla morte del collega al porto di Genova: la cannabis l'aveva usata giorni prima
L’operaio coinvolto nell’incidente al porto di Genova in cui è morto il collega Giovanni Battista Macciò non si dà pace. “Ero stanco, ho avuto un colpo di sonno a causa dell’iperlavoro“. Quanto alla positività alla cannabis, l’uomo ne ha ammesso l’utilizzo qualche giorno prima della tragedia ma solo, ha spiegato tramite il suo legale, perché non riusciva a dormire.
- Operaio positivo alla cannabis ma non alterato
- Si indaga sulla manovra a U
- Chi era Giovanni Battista Macciò
Operaio positivo alla cannabis ma non alterato
Il 46enne alla guida della ralla coinvolta nell’incidente, una sorta di trattore per attività portuali, è sì risultato positivo ai cannabinoidi, ma non era in stato di alterazione.
L’uomo è inoltre risultato negativo all’alcol test. Nei prossimi giorni verranno effettuati ulteriori esami. Le indagini hanno poi escluso che al momento dell’impatto l’uomo fosse al telefono.
Nei fotogrammi tratti da un video di sorveglianza, i momenti dell’incidente mortale al porto di Genova
Si indaga sulla manovra a U
La tragedia è avvenuta attorno alle 3 del mattino di mercoledì 18 dicembre 2024. Il 52enne Macciò è deceduto sul colpo, mentre il collega alla guida del mezzo pesante è rimasto gravemente ferito ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Martino, dove gli sono stati riscontrati un trauma cranico e un trauma spinale. Subito dopo la tragedia i sindacati hanno proclamato uno sciopero.
Le indagini degli inquirenti si concentrano, fra le altre cose, anche sulla manovra a U effettuata dalla ralla. Una manovra definita “anomala”.
Secondo quanto mostrato dai video delle telecamere presenti nella zona, la ralla dopo l’inversione di marcia, invece di andare dritto, ha sterzato finendo contro un altro mezzo fermo schiacciando Giovanni Battista Macciò che era a terra, e che stava controllando un container.
Gli inquirenti hanno inoltre acquisito la documentazione del caso relativa allo stato di servizio dell’uomo, nonché sulle verifiche periodiche dell’idoneità professionale.
La Procura di Genova ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e non per omicidio stradale, dal momento che all’interno dell’area portuale non si applica il codice della strada, ma altre norme.
Chi era Giovanni Battista Macciò
Il 54enne Macciò era originario di Castiglione Chiavarese, piccolo comune alle porte di Genova. Lascia una moglie e un figlio di 20 anni.
“Una persona buona, una grande persona”, lo definisce il Comitato parenti vittime Ponte Morandi, che ricorda come Macciò sia stato vicino alle battaglie portate avanti fin dall’indomani del crollo della struttura. Così riporta GenovaToday.
Primo Canale scrive che Macciò aveva anche la licenza da tassista e per quasi 10 anni, fino al 2016, aveva lavorato a Bogliasco.