Open Arms, Conte rompe il silenzio: "Salvini sleale". La replica
In una lunga lettera aperta, il premier svela un retroscena sul ministro leghista. La replica: "Sfogo umorale"
Il premier Giuseppe Conte ha scritto una lettera aperta a Matteo Salvini su Facebook e ha svelato un retroscena sul caso Open Arms.
Il vicepremier, infatti, aveva attribuito a Conte la volontà di “far sbarcare i migranti a bordo”, ma Conte non ci sta e attacca Salvini: “parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa. È un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare”.
Conte, continua così l’attacco a Salvini: “Siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo. Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo. La tua foga politica e l’ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare slabbrature istituzionali, che a tratti sono diventati veri e propri strappi istituzionali”.
L’affondo al ministro leghista si conclude così: “Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità”.
A margine, il premier fornisce un aggiornamento sul caso dei migranti a Lampedusa: “Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti. Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano”.
La replica di Salvini
Matteo Salvini, durante il comizio a Castel Volturno, ha risposto così alla lettera aperta del premier: “Mi confesso colpevole di avere l’ossessione della sicurezza degli italiani e di non voler collaborare con i trafficanti di esseri umani”.
Sui toni usati dal premier, Salvini ha detto: “Il suo è stato uno sfogo umorale. Io devo rispondere con le leggi: per questo è partita dal Viminale una lettera in punta di diritto”.
Non manca l’attacco politico: “Mi pagano non per essere l’anima bella ma per difendere la sicurezza. Se qualcuno è nostalgico dei 200mila sbarchi lo dica, se qualcuno è nostalgico del Pd lo dica. Certo dispiace che certe cose invece che dirle in faccia il gentile Presidente del consiglio le renda pubbliche mente sto lavorando a Castel Volturno”.