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Omicidio Sharon Verzeni, giudizio immediato per Sangare? La richiesta del pm di Bergamo

La Procura ha chiesto il giudizio immediato per Moussa Sangare, il 30enne in carcere per l'omicidio di Sharon Verzeni. Ecco perché rischia l'ergastolo

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Il pm ha chiesto il giudizio immediato per Moussa Sangare, il 30enne in carcere per l’omicidio di Sharon Verzeni. Il 30enne, reo confesso, potrebbe rischiare l’ergastolo: se la richiesta di giudizio immediato venisse accettata si aprirebbe il processo direttamente in Corte d’Assise. La Procura di Bergamo contesta al giovane le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi.

Il pm chiede il giudizio immediato per Moussa Sangare

La Procura della Repubblica di Bergamo, nelle persone del pm Emanuele Marchisio, del procuratore capo Maurizio Romanelli e dell’aggiunto Maria Cristina Rota, ha contestato a Moussa Sangare le aggravanti della premeditazione dei futili motivi a Moussa Sangare, in carcere per l’omicidio di Sharon Verzeni.

Come riporta Agi, se il giudice accettasse la richiesta presentata dall’accusa Moussa Sangare passerebbe direttamente al processo in Corte d’Assise senza udienza preliminare, per questo rischierebbe l’ergastolo.

omicidio sharon verzeni giudizio immediatoFonte foto: ANSA
Per l’omicidio di Sharon Verzeni la Procura di Bergamo ha chiesto il giudizio immediato di Moussa Sangare, il 30enne reo confesso: potrebbe rischiare l’ergastolo

Come precisa il Corriere della Sera, la decisione spetta al giudice per le indagini preliminari. Dopo l’arresto, inizialmente, Moussa Sangare aveva negato un coinvolgimento nell’omicidio di Sharon Verzeni per poi crollare di fronte alle prove a suo carico.

Contro di lui, infatti, c’erano le immagini delle videocamere di sorveglianza installate nei dintorni di via Castegnate a Terno d’Isola (Bergamo), la testimonianza di due ragazzi e un identikit.

L’omicidio di Sharon Verzeni

Il 30 luglio 2024 Sharon Verzeni, 33 anni, era uscita dopo la mezzanotte per passeggiare con le cuffiette alle orecchie. Mentre transitava in via Castegnate Moussa Sangare, che era uscito in bicicletta, l’aveva incrociata e aveva fatto inversione di marcia.

Senza un motivo valido né una manifesta reazione della donna, Sangare l’aveva colpita con quattro coltellate per poi darsi alla fuga. Grazie all’aiuto di testimoni e all’accurata analisi delle telecamere, nella notte tra il 29 e il 30 agosto il 30enne è stato arrestato.

L’arresto e le bugie

Dopo l’arresto Moussa Sangare in un primo momento aveva negato di trovarsi a Terno d’Isola quella notte. Incastrato dalle telecamere, aveva dunque cambiato versione raccontando di aver visto Sharon Verzeni litigare con un uomo in via Castegnate.

Successivamente, con tutte le prove a suo carico, era crollato e aveva confessato:

Lei stava scappando, sono sceso dalla bici, l’ho rincorsa e l’ho colpita alla schiena più volte, tre o quattro. Lei ha urlato chiedendo ‘Perché’, dicendo ‘Sei un codardo, sei un bast**do’. Poi ho ripreso la bici e velocemente mi sono allontanato.

Per la procuratrice aggiunta Rota Sharon Verzeni era “la persona sbagliata nel posto sbagliato”.

omicidio-sharon-verzeni-giudizio-immediato-2 Fonte foto: Facebook Sharon Verzeni / ANSA
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