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Omicidio ginecologo a Milano, non si esclude la pista dei debiti

Nuovi risvolti sul caso del ginecologo trovato sgozzato in strada a Milano, gli investigatori non escludono nessuna ipotesi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Un’indagine così intricata da non escludere nemmeno l’ipotesi del suicidio. Gli investigatori stanno vagliando diverse piste sul caso del ginecologo Stefano Ansaldi, come racconta il Corriere della Sera il medico beneventano di 65 anni trovato con la gola tagliata in una via del centro di Milano, in prima battuta a causa di una rapina.

Morte ginecologo a Milano, l’ipotesi del suicidio

Le ultime ricostruzioni dell’omicidio rivelano che la vittima, arrivata nel capoluogo lombardo per motivi ancora sconosciuti, non aveva con sé un biglietto di ritorno, nonostante fossero giorni con posti sui treni esauriti, né un ricambio per soggiornare in città. Il medico inoltre sarebbe risultato malato di Covid-19.

Diversi testimoni lo avrebbero notato vagare nei pressi della stazione centrale per tre ore, prima di essere visto accasciarsi a terra con le mani premute sul collo nel tentativo di fermare l’emorragia.

Accanto al corpo è stato ritrovato il coltello da cucina col quale sarebbe stata provocata la ferita mortale, insieme alla 24 ore, che conteneva soltanto documenti d’identità e biscotti, e insieme al Rolex che era stato aperto, tolto dal polso, chiuso e posizionato a terra. Tra gli oggetti non c’era però il telefonino di Ansaldi.

I sospetti di un possibile suicidio vengono suscitati dalla circostanza che sull’arma del delitto non siano state ritrovate impronte e che al momento del ritrovamento del corpo il medico portasse dei guanti in lattice.

Morte ginecologo a Milano, la pista dei debiti

Oltre a questa pista gli inquirenti stanno sondando lo scenario che riguarda i debiti accumulati dal ginecologo. L’unica altra attività economica del dottor Ansaldi, oltre al suo lavoro da ginecologo, è un laboratorio di analisi a suo nome nella periferia orientale di Napoli, via Fratelli Grimm, rione Incis, una zona con molta criminalità.

Si trattava di un’impresa legata alla sanità pubblica campana, convenzionata per gli esami con la Asl Napoli 1, ma che nel 2010 aveva accumulato quasi mezzo milione di debiti, e per questo è stato interessata da diverse sentenze del Tribunale fallimentare di Napoli.

La società fu dichiarata fallita dai giudici nel 2015. Il concordato è stato chiuso invece lo scorso anno. Secondo le ricostruzioni a quell’attività sarebbe legata l’altro debito che il dottor Ansaldi aveva sulle spalle, un’ipoteca legale iscritta da Equitalia nel 2014 per altri 77 mila euro.

Tocca agli investigatori verificare se in questo quadro finanziario possano esserci elementi che facciano ricondurre la morte del ginecologo al movente di un omicidio.

 

indagini-ginecologo-milano Fonte foto: ANSA
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