Omicidio di Vincenza Saracino a Preganziol vicino Treviso, l'ipotesi degli inquirenti sul delitto passionale
Per l'omicidio di Vincenza Saracino gli inquirenti non escludono il movente passionale. Le indagini sul giallo di Preganziol (Treviso) continuano
Vincenza Saracino conosceva il suo assassino? È questa una delle ipotesi degli inquirenti sull’omicidio di Preganziol, in provincia di Treviso. Il corpo della 50enne originaria di Molfetta è stato rinvenuto in via Maleviste, in un casolare abbandonato, ad appena 300 metri dall’abitazione in cui viveva insieme al marito e alla figlia 18enne. La coppia gestiva un sexy shop e si suppone che la vittima sia caduta nella trappola mortale di uno spasimante.
- L'ipotesi del delitto passionale
- La scomparsa e l'omicidio di Vincenza Saracino
- Le indagini e l'autopsia
L’ipotesi del delitto passionale
Come riporta Treviso Today gli inquirenti battono la strada del femminicidio. Il marito è già stato interrogato due volte, ma ora gli investigatori si starebbero muovendo nella direzione di una ristretta cerchia di clienti dell’esercizio commerciale, la rivendita di accessori erotici.
Vincenza Saracino, infatti, potrebbe essere caduta in una trappola di un probabile spasimante. L’assassino, infatti, potrebbe aver attirato la vittima con il pretesto di parlare, poi sarebbe scattata l’aggressione.
Per l’omicidio di Vincenza Saracino a Preganziol, in provincia di Trevigo, gli inquirenti considerano la pista del delitto passionale. La vittima conosceva l’assassino?
Secondo i rilievi, non ci sarebbe stato alcun trascinamento: nel punto in cui è stato rinvenuto il corpo di Vincenza Saracino, accanto a quest’ultimo, sono stati rinvenuti gli effetti personali della donna e la borsa della spesa.
Inoltre, i due colpi mortali che hanno strappato la 50enne alla vita sarebbero stati inferti velocemente, permettendo alla donna una timida difesa a giudicare da alcune ferite rilevate sulle braccia.
La scomparsa e l’omicidio di Vincenza Saracino
Vincenza Saracino era scomparsa da Preganziol, in provincia di Treviso, da diversi giorni. Il marito aveva denunciato la sua sparizione il 2 luglio.
Alle 17 la donna si era allontanata dal posto di lavoro e si era recata all’ipermercato Lando, dove era arrivata intorno alle 17:30. La 50enne aveva comprato poche cose, tra cui una bottiglia di vino. Successivamente, intorno alle 18:15, era arrivata in un bar in località Sette Comuni nel quale era solita comprare le sigarette.
Poco dopo era arrivata sotto la sua abitazione a bordo di una city bike elettrica, poi aveva svoltato verso via delle Maleviste in direzione del casolare. Lì ha incontrato il suo assassino.
Il corpo senza vita di Vincenza Saracino è stato rinvenuto la mattina del 3 luglio. Il cadavere riportava gli effetti di due coltellate, una sulla gola e una sulla mandibola. A pochi metri di distanza, la bicicletta era nascosta in un arbusto con il cavalletto abbassato. Accanto al cadavere erano ancora presenti la borsetta e il telefonino della donna, che gli inquirenti hanno sequestrato.
Le indagini e l’autopsia
Sabato 6 luglio, su disposizione del pubblico ministero Giovanni Valmassoi, sul corpo di Vincenza Saracino sarà condotta l’autopsia da parte del medico legale Claudio Terranova.
I carabinieri hanno acquisito le immagini delle circa 70 telecamere presenti nell’ipermercato Lando per ricostruire con più precisione i movimenti della vittima.
Ancora, secondo Treviso Today, anche all’esterno dell’abitazione della donna sarebbe presente una videocamera di sorveglianza.