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Omicidio di Sharon Verzeni, era una testimone scomoda da eliminare? Le nuove ipotesi, da Scientology alla lite

Sharon Verzeni era una testimone scomoda di qualche illecito? Le nuove ipotesi sull'omicidio e la possibile lite finita in tragedia

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Le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni continuano. In caserma, martedì 20 agosto, sono arrivati il padre Bruno e la madre Maria Teresa Previtali. L’intento degli inquirenti è quello di arrivare a un movente ricostruendo la vita privata della vittima, un compito difficile dal momento che la 33enne era una persona riservata. Tra le sfumature aleggia ancora l’ombra di Scientology, una pista emersa di recente e sulla quale hanno già fatto chiarezza il parroco di Terno d’Isola e lo stesso padre della barista.

Le probabili liti su Scientology

Secondo La StampaIl Secolo XIX, intorno al giallo di Sharon Verzeni aleggia ancora la pista di Scientology. Va detto che non si tratta di teorie determinanti e che facilitano l’atto di decriptare l’enigma di via Castegnate. Secondo i quotidiani citati, poco prima del delitto tra Sharon e il compagno Sergio Ruocco ci sarebbero state delle tensioni.

Il motivo sarebbe stato il costo dei corsi di Scientology, anche se le presunte liti non avrebbero assunto connotati gravi né preoccupanti. Questo, almeno, secondo le testimonianze fino ad ora raccolte dagli inquirenti.

omicidio sharon verzeni scientologyFonte foto: ANSA
Sharon Verzeni e il compagno Sergio Ruocco litigavano per i costi di Scientology? L’ipotesi resta tale, e secondo i testimoni non si sarebbe trattato di liti preoccupanti

Il padre Bruno Verzeni ha spiegato che Sharon sarebbe stata avvicinata all’associazione religiosa dai suoi datori di lavoro, i proprietari della pasticceria ‘Vanilla’ di Brembate. Non è dato sapere se la 33enne frequentasse assiduamente corsi e riunioni, ma dalle testimonianze incrociate ciò non risulta.

Gli stessi inquirenti, del resto, sembrano non soffermarsi troppo sulla pista religiosa. Piuttosto, scavano nei rapporti personali della 33enne per mettere a fuoco il possibile movente.

Una discussione degenerata in omicidio

Mentre il compagno Sergio Ruocco dormiva, Sharon Verzeni è uscita di casa. La 33enne ha percorso appena 630 metri, ma lo ha fatto in 50 minuti.

Una distanza, secondo la criminologa Roberta Bruzzone, che in tempi normali può essere coperta in massimo sei minuti. Perché Sharon Verzeni ha impiegato un tempo quasi sei volte maggiore? L’ipotesi è che la 33enne non fosse sola.

Intervistata da Libero Quotidiano, Roberta Bruzzone ipotizza “un’interazione prolungata con il suo carnefice prima di essere uccisa”, dal momento che il tempo impiegato a percorrere la distanza di 630 metri risulta decisamente eccessivo. Sharon Verzeni potrebbe aver camminato a intermittenza, a volte fermandosi per trattenersi in una conversazione, altre volte riprendendo il passo.

Quindi “potrebbe esserci stata una discussione” dopo la quale “Sharon ha continuato per la sua strada” e il carnefice, non contento dell’esito del diverbio, “l’ha lasciata andare e poi l’ha accoltellata alle spalle“.

Sharon Verzeni testimone scomoda?

Ancora, alle pagine di Libero Quotidiano Roberta Bruzzone ricorda che il tratto di strada in cui si è consumato l’omicidio, via Castegnate, sarebbe tristemente noto per essere territorio di spacciatori. Per questo la 33enne “potrebbe aver visto qualcosa o qualcuno che non doveva vedere” e per questo potrebbe essere stata uccisa.

A Terno d’Isola “si conoscono tutti e lei potrebbe essere diventata una testimone scomoda“. In ogni caso, si attendono gli esiti degli esami sul cellulare della 33enne, il quale avrebbe generato del traffico intenso proprio negli istanti immediatamente precedenti la tragedia.

sharon-verzeni-scientology-2 Fonte foto: Facebook - Sharon Verzeni / ANSA
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