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Omicidio di Sharon Verzeni a Terno d'Isola, inviati al Ris 40 Dna: a che punto sono le indagini

L'obiettivo è confrontare i 40 Dna con le tracce trovate sugli indumenti di Sharon Verzeni e sui campioni raccolti durante l'autopsia sul corpo della 33enne

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Gli inquirenti hanno raccolto circa 40 campioni di Dna nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne brutalmente uccisa a coltellate la notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo. I campioni genetici, prelevati da familiari, residenti della zona e soccorritori, vengono analizzati dai carabinieri del Ris.

Omicidio Sharon Verzeni, la svolta dei Dna

Come riporta l’Ansa, l’obiettivo è confrontarli con le tracce trovate sugli indumenti della vittima, sui campioni raccolti durante l’autopsia e su alcuni coltelli sequestrati nelle prime fasi delle indagini.

La comunità di Terno d’Isola si mostra collaborativa nelle indagini, con molti abitanti disposti a sottoporsi al test del Dna, come accadde durante il caso di Yara Gambirasio.

Omicidio Sharon Verzeni indaginiFonte foto: ANSA

Il compagno Sergio Ruocco e i genitori di Sharon Verzeni

Le indagini: la pista dell’uomo in bicicletta

Le indagini si concentrano ora sulle passeggiate serali di Sharon, considerate dagli investigatori un elemento chiave per identificare l’assassino.

Nella zona dell’omicidio sono presenti circa 50 telecamere, le cui immagini sono al vaglio dei carabinieri del Ros crimini violenti, che collaborano con i colleghi del Nucleo operativo di Bergamo e Zogno.

I video esaminati non si limitano alla sera del delitto, ma coprono anche la settimana precedente, ipotizzando che Sharon potesse conoscere il suo assassino e averlo già incontrato in altre occasioni.

Un dettaglio emerso dalle indagini riguarda un uomo in bicicletta ripreso dalle telecamere la notte del delitto in via Castegnate, dove è avvenuto l’omicidio: potrebbe essere un testimone cruciale o addirittura l’assassino, al momento non è possibile escludere alcuna pista.

Le ipotesi della criminologa Roberta Bruzzone

All’Adnkronos la criminologa Roberta Bruzzone ha spiegato che Sharon avrebbe avuto un’interazione prolungata con il suo carnefice.

La distanza percorsa dalla vittima, circa 630 metri in 50 minuti, indica che potrebbe aver incontrato e dialogato con l’assassino prima di essere colpita.

Le indagini sull’attività del suo cellulare in quell’arco di tempo potrebbero fornire ulteriori dettagli, rivelando eventuali chiamate o messaggi scambiati con l’aggressore.

sharon-verzeni-omicidio-dna-indagini Fonte foto: ANSA / Facebook Sharon Verzeni
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