Omicidio Cerciello, il ricordo della vedova del carabiniere
La vedova del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ha ricordato il marito e ha lanciato un appello, a circa un anno dalla sua morte
Rosa Maria Esilio, la vedova del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha raccontato il suo dolore in un’intervista dell’Adnkronos a un anno dall’omicidio del marito, avvenuto a Roma. La donna ha confidato: “Mio marito è nei miei pensieri sempre, di giorno e di notte, perché lui mi accompagna nella vita quotidiana e nei miei sogni. I suoi occhi grandi azzurri li ho dovuti chiudere io per sempre quella notte del 26 luglio 2019 e non li rivedrò mai più”.
Il ricordo della vedova Cerciello
“Un uomo buono e giusto, un uomo che aveva dedicato la sua vita semplice al servizio del prossimo”: così la vedova Cerciello ricorda Mario, divenuto carabiniere nel 2008. “Dopo pochi mesi ha perso prematuramente il padre senza che riuscisse a vederlo in divisa da carabiniere”, ha aggiunto.
“Un lutto che ha segnato con sofferenza tutta la sua famiglia e Mario ha assunto il gravoso compito di aiutare madre, fratello e sorellina ancora bambina – ha sottolineato Rosa Maria – senza risparmiarsi mai nella gestione familiare, provvedendo a tutto ed affrontando con sacrificio anche i lavori nella vasta campagna”.
Il matrimonio 43 giorni prima dell’omicidio
I due si erano sposati appena 43 giorni prima della morte di Cerciello, come coronamento di un rapporto durato più di 10 anni. “Un amore viscerale il nostro, noi un tutt’uno. Avevamo scelto Roma come nostra casa – ha raccontato la donna – dove sognavamo di far nascere e crescere i nostri figli per dare loro tutte le possibilità di un avvenire migliore. Era un marito perfetto; eravamo complici, perfettamente in sintonia”.
Un amore stroncato in quella fatidica notte in cui Cerciello era in servizio a Roma. “Mario era consapevole dei rischi legati al suo servizio – ha spiegato la vedova – conosceva bene i pericoli che ci sono in una città come Roma, li affrontava con coraggio e professionalità, ma di certo mai avrebbe potuto immaginare che un controllo a due soggetti sospetti potesse trasformarsi nella sua tragica fine”.
L’appello della vedova Cerciello
Rosa Maria ha quindi rinnovato l’appello tramite l’Adnkronos per preservare la memoria del marito: “Gli organi di stampa si sono da sempre e fin da subito interessati ai vari aspetti legati all’omicidio di Mario e per questo li ringrazio, ma devo amaramente ammettere che ho dovuto assistere a tanta disinformazione e mala informazione, riportata in notizie e commenti davvero offensivi e fuori luogo che hanno cercato di travisare l’eroismo di un uomo per bene, d’altri tempi, senza dare onore al suo sacrificio. Io sento di essere custode della sua memoria e dunque esorto tutti al rispetto e alla riconoscenza“.
La vedova ha concluso solennemente la sua intervista: “Ringrazio l’Arma dei Carabinieri e tutti i suoi appartenenti, gente straordinaria che rischia ogni giorno per fermare i criminali che avvelenano la società, li ringrazio ogni giorno insieme alle loro famiglie. Il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è stato brutalmente assassinato mentre svolgeva il suo servizio, nel momento più felice della sua vita. Onore alla sua memoria”.
Il processo relativo all’omicidio del vicebrigadiere è ancora in corso, e vede come imputati due diciannovenni americani, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth.