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Oliviero Toscani colpito da una malattia incurabile, l'amiloidosi a 82 anni: "Vivere così non mi interessa”

Il grande fotografo Oliviero Toscani rivela una malattia incurabile. È affetto da amiloidosi, per cui non esiste una cura

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Ha fatto, e disfatto, la storia della fotografia. L’obiettivo più irriverente d’Italia non ha mai avuto paura di raccontare la verità, senza filtri se non quelli della sua inseparabile macchina fotografica. Con la stessa sincerità, Oliviero Toscani, 82 anni, in una lunga intervista racconta della malattia che lo ha colpito. Si chiama amiloidosi e non esiste ancora una cura.

Oliviero Toscani affetto da amiloidosi

È iniziato tutto poco più di un anno. “Alla fine di giugno mi sono svegliato con le gambe gonfie. Ho cominciato a fare fatica a camminare. All’ospedale mi hanno diagnosticato un problema al cuore” racconta Oliviero Toscani al Corriere della Sera.

Inizialmente, spiega il fotografo 82enne, si pensava a un problema al cuore. Poi gli esami e il risultato inatteso. La diagnosi è di amiloidosi, “in pratica le proteine si depositano su certi punti vitali e bloccano il corpo. E si muore. Non c’è cura”.

Oliviero Toscani colpito da una malattia incurabileFonte foto: IPA
Mostra di Oliviero Toscani a Torino

“In un anno ho perso 40 anni” spiega il maestro dalla sua casa in Maremma. “A ottobre ho anche preso una polmonite virale e il Covid, mi hanno tirato per i capelli. Penso di essere stato anche morto, per qualche minuto”.

Nelle foto più recenti, l’artista appare provato. Un bastone lo aiuta a camminare, mentre sul petto sporge il pacemaker. “Fino al giorno prima di essere così, lavoravo come se avessi 30 anni. Poi una mattina mi sono svegliato e all’improvviso ne avevo 80”.

Il fotografo racconta della malattia

Quella di Oliviero Toscani è stata una vita intensa, al punto da scacciare la paura di ciò che potrebbe esserci dopo: “Non ho paura di morire, basta che non faccia male. E poi ho vissuto troppo e troppo bene”.

Vivere così non mi interessa. Bisogna che chiami il mio amico Cappato, lo conosco da quando era un ragazzo. Ogni tanto mi vien voglia.

“Mi domando se non sarebbe stato meglio un problema di demenza, ma con un corpo sano” si interroga Toscani.

Nessun dubbio sul modo in cui desidera essere salutato: “Non voglio un funerale. Mi portino a bruciare e via. Vivere vuol dire anche morire, eppure nessuno parla della morte. Si vive come imbrogliandosi, perdendo tempo”.

Davanti al suo obiettivo i più grandi della storia

Nato a Milano nel 1942, Oliviero Toscani ha immortalato con la sua macchina fotografica l’evolversi della storia italiana.

Ha piegato la pubblicità a suo favore, trasformando ogni campagna di marketing in un messaggio sociale: contro il razzismo, l’omofobia, le ingiustizie.

Di scatti indimenticabili ne ha firmati tanti, ma non ne ha un preferito. Vuole essere ricordato “per l’insieme, per l’impegno. Non è un’immagine che ti fa la storia, è una scelta etica, estetica, politica da fare con il proprio lavoro”.

oliviero-toscani-malattia-2 Fonte foto: Getty
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