Nuovo Dpcm, Zaia al governo su bar e ristoranti: "Ci ripensi"

Il presidente del Veneto Luca Zaia risponde all’Ansa su quella che sembra l’intenzione ormai sempre più concreta del governo di chiudere le attività di ristorazione alle 18 in tutta Italia e ritorna sulle istanze espresse insieme ai colleghi governatori.

“Penso che il punto di caduta proposto come Regioni (chiusura ristoranti alle 23) sia assolutamente ragionevole. Il tema vero sono gli assembramenti in vie e piazze, il non utilizzo degli strumenti di protezione individuale, il non rispetto del distanziamento sociale” ha ribadito Zaia.

Il governatore leghista è stato uno degli amministratori più riluttanti all’adozioni di misure troppo stringenti per il contrasto della diffusione del coronavirus nella sua Regione e nell’ordinanza annunciata per lunedì continua ad escludere qualsiasi forma di lockdown: “Il Covid è fra di noi, il momento è di estrema difficoltà e alcune misure di sanità pubblica vanno pur adottate. Tuttavia ci vuole equilibrio – sostiene – e non si può pensare che la partita si risolva scaricando tutto su poche categorie produttive. Peraltro, come nel caso dei ristoratori, categoria che ha sempre rispettato le linee guida e si è dimostrata assolutamente rispettosa.”

Zaia rivolge quindi il suo appello al governo sulle misure restrittive anti contagio che verranno inserite nel nuovo Dpcm: ” Auspico che il Governo ci ripensi e trovi una soluzione di equilibrio, perché è l’unica cosa saggia che va identificata e perseguita. Il Covid, che è un virus, ci insegna (come tutti i virus) che per trasmettersi deve  trovare condizioni di scarso distanziamento e di scarsa igiene pubblica.”

“Le questioni davvero rilevanti sono dunque gli assembramenti occasionali: quelli vanno disincentivati con nuove e più efficaci normale. Certamente non è mettendo i lucchetti alla porta di due o tre esercizi o a intere categorie che arriveremo a superare la pandemia – ha continuato il governatore. Col risultato che subito dopo qualcuno invocherà perequazioni rispetto ad altre categorie economiche che creano magari anche maggiori assembramenti”.

Fonte foto: Ansa