Nuova vignetta su Lollobrigida e Arianna Meloni del Fatto: l'editoriale di Travaglio fa il verso a Mussolini
Nuova vignetta e altra polemica per Travaglio e Il Fatto Quotidiano: il disegno su Lollobrigida-Meloni fa discutere
Marco Travaglio e Il Fatto Quotidiano sono ancora una volta nella bufera, per il secondo giorno di fila, a causa di una delle vignette pubblicate dal giornale. Dopo quella di giovedì 20 aprile sulla moglie, nonché sorella della premier Meloni, di Lollobrigida a letto con una persona di colore, il Fatto fa il bis con un’altra caricatura di Natangelo che fa discutere. Ma a creare polemica è soprattutto l’editoriale del giornalista che fa il verso a un discorso di Mussolini.
- Vignetta su Lollobrigida-Meloni, bufera sul Fatto
- L'editoriale che fa il verso a Mussolini
- Schlein in silenzio, critiche al Pd
Vignetta su Lollobrigida-Meloni, bufera sul Fatto
Non si placa la polemica contro Il Fatto Quotidiano, che dopo la vignetta di giovedì 20 aprile su Arianna Meloni ha deciso di piazzare il bis prendendo ancora una volta di mira la famiglia Lollobrigida-Meloni. Nel mirino del Fatto il ministro dell’agricoltura, sbeffeggiato dopo le parole sulla “sostituzione etnica”.
Un tentativo, quello del giornale diretto da Travaglio, di “riparare” con una caricatura alle tante polemiche delle ultime ore. Un disegno quello di Natangelo che però provoca il sentimento opposto, accendendo sempre di più la discussione.
Dal “intanto in casa Lollobrigida”, con Arianna Meloni ritratta a letto con un uomo di colore, nell’edizione odierna il vignettista ha ripreso la conversazione “del giorno dopo” tra il ministro e la sorella della premier, con un dialogo tra i due mentre Lollobrigida legge il giornale. Lei dice: “Preferivo la vignetta di prima“. Lui risponde: “Come dici, cara?”. E lei: “No, gnente, buonanotte Francé”.
L’editoriale che fa il verso a Mussolini
Vignetta riparatoria sì, ma accompagnata da un lungo editoriale di Marco Travaglio che di fatto fa il verso al discorso con cui Mussolini annunciò l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale.
Parole, quelle usate dal giornalista, per criticare l’attacco ricevuto dopo la vignetta di ieri. “Combattenti di terra, di mare, dell’aria; fondi neri della rivoluzione e dei condoni; fratelli e sorelle dItalia, cognati dell’Impero di Melonia e del Regno di Lollobrigidia; ascoltate!” si legge, in ripresa del famoso discorso.
Marco Travaglio, giornalista e direttore de Il Fatto Quotidiano
Travaglio parla infatti di una “dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori del Fatto Quotidiano” per scendere in campo “contro la vignetta plutocratica e reazionaria di Natangelo“. Poi la celebre citazione: “La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: vincere! E vinceremo“.
Ma Travaglio punta anche il dito contro Meloni: “Una volta si diceva: ‘Se non lo capisci, ti faccio un disegno‘. Ma questi non capiscono neppure i disegni: d’ora in poi solo vignette con la didascalia”. Il riferimento è al tentativo di spiegazione della vignetta precedente, in cui “la figura positiva della vignetta, la moglie, viene scambiata per vittima da chi pensa che il gallo italico sia un playboy da invidiare e la donna che gli rende pan per focaccia (con un “negro”, poi) sia una puttana”.
Schlein in silenzio, critiche al Pd
Intanto a essere coinvolta nella bufera è anche Elly Schlein. La segretaria del Pd, infatti, non si è ancora espressa sul caso della vignetta de Il Fatto Quotidiano, provocando la dura presa di posizione dei partiti della maggioranza.
Se Conte l’ha definita satira, il silenzio di Schlein infatti dà fastidio a Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che ha sottolineato: “Ciò che più offende, ed è ignobile, è il silenzio assordante della signora Schlein”.