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Noa Argamani tra gli ostaggi liberati da Israele: era stata rapita in moto, il video dell'abbraccio col padre

Uno dei 4 ostaggi liberati da Israele, nel blitz contro Hamas, è Noa Argamani, la 25enne rapita in moto nel massacro del rave Supernova del 7 ottobre

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Il suo volto terrorizzato è stato fino ad oggi uno dei simboli del rapimento di massa di Hamas nel massacro del 7 ottobre. Adesso il suo sorriso e gli abbracci con il padre e le persone più care danno una nuova speranza alle famiglie delle oltre 120 persone ancore nelle mani dell’organizzazione terroristica. Tra i 4 ostaggi liberati dalle forze armate di Israele c’è anche Noa Argamani, la 25enne che in un video diffuso dai sequestratori gridava "non uccidermi" mentre veniva portata via in moto.

Il rapimento di Noa Argamani

Il rapimento di Noa Argamani era stato tra le storie che più avevano colpito il mondo nell’attacco terroristico la rave Supernova, nel deserto del Negev: proprio da quel video il padre aveva scoperto in lacrime che la figlia era stata sequestrata.

Nelle immagini pubblicate subito dopo la strage del 7 ottobre da Hamas, si vedeva la ragazza, ingegnere informatico al secondo anno alla Ben Gurion University, caricata su una moto mentre tendeva disperatamente le braccia verso il suo fidanzato, Avinatan Or, anche lui rapito.

La mamma di Noa, Liora, di origini cinesi, era malata terminale di cancro e in diverse occasioni aveva chiesto di poter riabbracciare la sua unica figlia prima di morire. In un suo appello rivolto al presidente Usa Joe Biden e trasmesso anche dalla Cnn, la madre aveva chiesto come regalo di Natale di rivedere la 25enne per l’ultima volta: a novembre era anche filmata mentre la salutava per sempre.

La liberazione degli ostaggi

Tra le prime immagini della liberazione dei quattro ostaggi, Israeli News 12 ha trasmesso l’abbraccio di Noa Argamani con suo padre. La 25enne è stata poi trasferita, in buone condizioni, al centro medico "Sheba" di Tel-HaShomer per ulteriori esami, dove si è riunita con i parenti e ha ricevuto l’abbraccio degli affetti più casi.

In ospedale la ragazza ha ricevuto la telefonata del premier israeliano Benjamin Netanyahu e del presidente Isaac Herzog. ""Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo" sono state le prime parole rivolte al primo ministro.

La reazione in Israele

La notizia della liberazione dei quattro ostaggi da parte di Israele ha fatto esplodere la gioia in tutto il Paese. "L’eroica operazione dell’Idf – ha dichiarato il Forum delle famiglie degli ostaggi – che ha liberato e riportato a casa Noa Argamani, Shlomi Ziv, Andrey Kozlov e Almog Meir Jan è un trionfo miracoloso. Ora, con la gioia che travolge Israele, il governo deve ricordare il suo impegno a riportare indietro tutti i 120 ostaggi ancora detenuti da Hamas: i vivi per la riabilitazione, gli uccisi per la sepoltura".

"Continuiamo a chiedere alla comunità internazionale di esercitare la necessaria pressione su Hamas affinché accetti l’accordo proposto e rilasci gli altri 120 ostaggi tenuti prigionieri. Ogni giorno è un giorno di troppo" hanno affermato dall’associazione dei parenti delle persone sequestrate.

noa-argamani-israele-ostaggi-hamas-esercito-striscia-di-gaza Fonte foto: Screenshot AFP/ X - Stato di Israele
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