Neonato morto a Bari in culla termica, scoperta dalle indagini: dal condizionatore aria fredda per una perdita
Neonato morto nella culla della chiesa di Bari: le indagini hanno scoperto il difetto del condizionatore che ha emesso aria fredda
A inizio anno, un neonato è stato trovato senza vita nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista a Bari. La culla non ha attivato il sistema di riscaldamento a causa di un malfunzionamento del climatizzatore, che ha emesso aria fredda. Le indagini sono ancora in corso per accertare le cause della morte, intanto il parroco don Antonio Ruccia e il tecnico che installò la culla sono indagati per omicidio colposo.
- Morto in culla, il caso a Bari
- Perdita nel condizionatore della chiesa
- I prossimi passi dell'inchiesta
Morto in culla, il caso a Bari
Il tragico ritrovamento del corpo del neonato è avvenuto il 2 gennaio scorso, nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Bari, nel quartiere Poggiofranco.
La culla, un dispositivo creato per accogliere neonati abbandonati, era attiva ma non ha funzionato correttamente a causa di un malfunzionamento nel sistema di climatizzazione.
Svolta del caso del neonato morto nella culla termica: non ha funzionato correttamente
Il bimbo, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato lasciato vivo nella culla, ma la porta lasciata aperta potrebbe aver impedito il regolare funzionamento del dispositivo. Questo, insieme ai guasti dello strumento, hanno portato alla morte. Il decesso è stato attribuito all’ipotermia, come confermato dall’autopsia.
Perdita nel condizionatore della chiesa
Le indagini hanno rivelato che il condizionatore collegato alla culla termica non era stato correttamente ricaricato, e che una perdita nel sistema ne aveva abbassato la pressione, impedendo al climatizzatore di emettere aria calda.
Il malfunzionamento è stato confermato dal sopralluogo effettuato dai tecnici della Procura di Bari, che hanno successivamente attaccato delle bombole al sistema per verificarne il corretto funzionamento. Se il condizionatore fosse stato carico, avrebbe regolato automaticamente l’aria in base alla temperatura esterna.
Al momento, le indagini proseguono per determinare eventuali responsabilità e per fare luce sul mancato allarme, che non ha segnalato la presenza del neonato.
I prossimi passi dell’inchiesta
Il 16 gennaio, ulteriori accertamenti saranno effettuati sul materassino della culla, che avrebbe dovuto attivare l’allarme al rilevamento della presenza del bambino.
I primi riscontri hanno indicato che anche questo sensore non ha funzionato. Per il momento, due persone, il parroco Don Antonio Ruccia e il tecnico che aveva effettuato delle modifiche alla culla nel dicembre scorso, sono indagati per omicidio colposo.
L’inchiesta prosegue anche per abbandono di minori a carico di ignoti, mentre si attendono ulteriori sviluppi da parte della Procura.