Nella Manovra taglio del cuneo in due fasce e novità su pensioni, bonus mamme e Canone Rai: spunta la bozza
Confermate le principali misure, dal taglio del cuneo alle pensioni, presenti nella bozza della manovra attesa in Parlamento per l'approvazione
È una manovra più corposa quella attesa in Parlamento rispetto alle anticipazioni della bozza approvata il 16 ottobre dal Consiglio dei ministri. Sale infatti a 91 il numero degli articoli che compongono il testo della legge di Bilancio 2024, tra i quali trovano conferma tutti i principali provvedimenti, dal taglio del cuneo alle pensioni, dal pacchetto delle misure per la famiglia agli interventi anti-inflazione. Ma non mancano le novità.
Il taglio del cuneo
Il testo della manovra che approderà in Parlamento sarà articolato in quattro macro capitoli dedicati a Sanità, pensioni, Pubblica amministrazione, famiglia e revisione della spesa, con 200 milioni di euro di margine previsto per le modifiche parlamentari.
Come si legge dall’ultima versione della legge di Bilancio, il provvedimento di maggior peso rimane il taglio del cuneo fiscale. “In via eccezionale, – si legge nella bozza – per i periodi di paga dal primo gennaio al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto, un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima”.
La conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio 2024
“L’esonero è incrementato, senza effetti sul rateo di tredicesima – riporta il testo – di un ulteriore punto percentuale con retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non superiore all’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato del rateo di tredicesima”.
Il canone Rai
Come anticipato dal vicepremier Matteo Salvini nella conferenza stampa di presentazione, il canone Rai viene tagliato per il 2024 da 90 a 70 euro.
“Per il miglioramento della qualità del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale su tutto il territorio nazionale – si legge nella bozza – nell’ambito delle iniziative previste dal contratto di servizio nazionale tra la Rai-Radiotelevisione italiana e il ministero delle Imprese e del made in Italy di ammodernamento, sviluppo e gestione infrastrutturale delle reti e delle piattaforme distributive, nonché di realizzazione delle produzione interne, radiotelevisive e multimediali, è riconosciuto alla società un contributo pari a 430 milioni di euro per l’anno 2024”.
Le pensioni
Per quanto riguarda il capitolo pensioni, le principali novità sono relative al tasso di rivalutazione delle pensioni e all’aumento dell’importo minimo per l’anticipo dell’assegno. L’adeguamento all’inflazione del trattamento previdenziale passa dall’85% al 90% per gli importi tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000-2.500 euro circa), mentre viene ridotto dal 32% al 22% per le pensioni superiori a 10 volte il minimo.
Cresce l’importo minimo maturato necessario per poter accedere alla pensione tre anni prima dell’età di vecchiaia per i lavoratori che hanno cominciato a versare contributi dal 1996. La soglia sale da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale a fronte di almeno 20 anni di contributi versati.
Prorogata per il 2024 l’Ape sociale rivolta ai disoccupati, le persone con invalidità almeno del 74%, i lavoratori impegnati in attività gravose e i lavoratori che assistono persone con handicap in situazione di gravità, che potranno accedere allo strumento con almeno 63 anni e cinque mesi. Le donne possono uscire in anticipo dal lavoro con la nuova Ape allargata con 35 anni di contributi e 61 anni d’età, che scendono a 60 con 1 figlio e 59 con più figli.
Gli aiuti per le famiglie
Dal 2024 al 2026, per tutte le lavoratrici con tre o più figli, ad esclusione del lavoro domestico, nel pacchetto relativo agli aiuti per la famiglia è confermato un esonero contributivo del ‘100%’ senza limiti di reddito, fino comunque a un “massimo di 3000 euro annui” e al compimento del 18esimo anno di età del figlio più piccolo.
Per lo stesso periodo, “in via sperimentale”, si riconosce lo stesso contributo alle “lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo”.
Sempre a sostegno delle famiglie viene elevato a 2.100 euro l’incremento del ‘bonus asilo nido’, fino a un massimo di 3.600 euro per ogni figlio nato dal 2024 in famiglie con un Isee fino a 40mila euro, nei quali ci sia già un figlio di età inferiore ai dieci anni.
Per il 2024 viene anche rifinanziata con 600 milioni di euro la carta ‘Dedicata a te’ destinata alle famiglie con Isee fino a 15 mila euro e almeno tre componenti.