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Nella Manovra anche i tagli alla rivalutazione delle pensioni 2024: cosa significa e come cambiano gli assegni

Con la legge di Bilancio 2024 cambiano le regole sulle pensioni. Confermati i tagli alle norme sulla rivalutazione all'inflazione della scorsa Manovra

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La revisione delle pensioni nella legge di Bilancio appena approvata in Cdm cambia il volto del sistema previdenziale in Italia, senza però attuare una riforma organica in materia. Un ‘vorrei ma non posso’ che ha portato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a dichiarare che sui “pensionamenti anticipati ci sono delle forme rafforzate e restrittive rispetto al passato”, cancellando Ape sociale e Opzione donna, ritoccando Quota 103 in una sorta di Quota 104 e confermando il meccanismo della rivalutazione a scalare degli assegni rispetto all’inflazione.

La legge di Bilancio

“La manovra vale complessivamente poco meno di 24 miliardi, frutto di 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese” ha annunciato Giorgia Meloni presentando in conferenza stampa una legge di Bilancio “che considero molto seria, molto realistica che non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità continuando a seguire la visione che il governo ha messo dall’inizio del suo mandato, nonostante il quadro complesso”.

“Le poche risorse di cui disponiamo le vogliamo concentrare su chi ha più bisogno”, quindi “continuiamo il lavoro sulle pensioni più basse“, ha rimarcato la premier.

Nella Manovra anche i tagli alla rivalutazione delle pensioni 2024: cosa significa e come cambiano gli assegniFonte foto: ANSA
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti

Le novità

Proprio in tema di pensioni il presidente del Consiglio ha dato l’addio in conferenza stampa all’Ape sociale e a Opzione donna, entrambi trattamenti che verranno accorpati e sostituiti da uno strumento unico: “Ape sociale e Opzione donna vengono superate e accorpate in un unico fondo per la flessibilità in uscita che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per i caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili e 35 anni per le donne”.

Parole che fanno il paio con la nota inviata dal ministero dell’Economia prima del Cdm, nel quale si anticipava come i due regimi per l’uscita anticipata dal lavoro non saranno confermati “ma cambieranno prevedendo uno strumento unico di accompagnamento alla pensione”.

Nella conferenza di presentazioni della Manovra, insieme alle novità sul canone Rai e Irpef, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato inoltre il passaggio dal meccanismo di uscita anticipato dal lavoro di Quota 103 a una sorta di Quota 104: “Per quota 103 abbiamo alzato i requisiti di età anagrafica fermo restando i 41 anni di contributi per accedere alla pensione”, ha dichiarato Giorgetti.

“C’è la modifica del requisito e non delle finestre – ha spiegato – non è quota 104 piena, c’è un meccanismo di incentivi a permanere al lavoro e una penalizzazione per quelli che decidono di andare in pensione prima”.

La rivalutazione

Nella legge di Bilancio 2024, inoltre, viene confermato poi il meccanismo di perequazione delle pensioni al caro-vita, già introdotto nella Manovra passata: a partire da gennaio, infatti, l’Inps aveva applicato l’adeguamento degli assegni e delle prestazioni assistenziali al 100% dell’inflazione soltanto per chi nel 2022 aveva ricevuto un importo inferiore o uguale a 2.101,52 euro, cioè 4 volte il trattamento minimo.

Giorgia Meloni ha spiegato in conferenza che nella fascia tra 4 e cinque volte il minimo la rivalutazione calerà al 90%, limitandosi a dire riguardo le fasce successive che la rivalutazione è destinata “a scendere man mano che aumenta l’importo”.

Secondo lo schema attualmente in vigore, dunque, chi ha dichiarato un reddito da pensione tra 5 e 6 volte l’assegno minimo la rivalutazione è stata del 53%, tra 6 e 8 volte l’importo minimo del 47%, fino al 32% per quelle superiori a 10 volte.

pensionati-inps Fonte foto: ANSA
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