Nadia Toffa, in migliaia ai funerali: il dolce gesto delle Iene
Il funerale di Nadia Toffa si è svolto nella Cattedrale di Brescia. A officiarlo il parroco simbolo della lotta alla "Terra dei Fuochi"
Si sono svolti oggi, 16 agosto, i funerali di Nadia Toffa, la conduttrice e inviata de “Le Iene” morta a 40 anni per un tumore lo scorso martedì. Le esequie si sono svolte nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Brescia, città dove la Iena è nata e viveva. Presenti migliaia di persone, tra cui anche chi è arrivato in autobus da Taranto, viaggiando per tutta la notte.
A officiare la messa, padre Maurizio Patriciello, parroco simbolo della lotta alla “Terra dei Fuochi” in Campania, come aveva chiesto la stessa conduttrice, che si era occupata più volte del tema nei suoi servizi per la trasmissione “Le Iene”. Un lungo applauso e poi un silenzio rispettoso ha accolto l’arrivo del feretro di Nadia Toffa all’ingresso del Duomo Nuovo. Nei giorni scorsi tantissime persone hanno voluto portare un saluto a Nadia Toffa alla camera ardente allestita nel Teatro Santa Chiara.
Il rappresentante dell’Associazione “Arcobaleno nel Cuore” di Taranto, di cui Nadia Toffa era la testimonial, ha dichiarato davanti ai microfoni di SkyTg24: “Nadia da subito è stata come una di famiglia. Il suo modo di relazionarsi con le persone semplici è stato sempre molto immediato. Grazie a lei abbiamo avuto visibilità nazionale e quindi l’opportunità di raccogliere più fondi per realizzare un reparto oncologico pediatrico all’Ospedale Santissima Annunziata”.
Il prete della Terra dei Fuochi celebra il funerale di Nadia Toffa
Sulla bara della conduttrice, Davide Parenti, papà e regista de “Le Iene”, ha posato una cravatta nera, simbolo del programma e marchio distintivo dei suoi giornalisti. Nadia Toffa è entrata nella trasmissione nel 2009 come inviata, per poi condurla dal 2016. “Nadia era dalla parte dei deboli” ha detto dal pulpito don Maurizio. “Come Gesù è stata amata e odiata. Pagheremo la voglia di giustizia e verità come ha fatto Nadia, amata per la sua sete di verità. Hai saputo fare del tuo lavoro una missione”.
“Come si fa a comprendere una ragazza bella che decide di parlare apertamente della sua malattia? Più terribile della malattia c’è solo la vergogna di essere malati” ha aggiunto don Maurizio Patriciello. “Negli ultimi giorni tutti sapevano che il suo silenzio significava la cosa peggiore. Lei ha avuto il coraggio di chiamare il cancro con il suo nome. Noi nella Terra dei fuochi non ne abbiamo il coraggio, la chiamiamo la brutta malattia perché abbiamo paura”.
Il parroco ha parlato di Nadia Toffa come una donna coraggio. Sottolineando anche il suo attaccamento alla fede nelle ultime ore. “Per Nadia la vita è stata vita fino all’ultimo respiro. Lei ha detto che la preghiera è un abbraccio. Non dimentichiamolo, abbiamo il dovere di dirlo a tutto il mondo. Abbiamo il dovere di ricordare a tutti la sua lotta. Dobbiamo raccogliere quello che ha lasciato perché nulla di quello che ha lasciato, nulla vada perduto“.