Murale di Paola Egonu vandalizzato, la reazione di Vannacci e le indagini negli ambienti di estrema destra
La reazione di Roberto Vannacci allo sfregio del murale dedicato a Paola Egonu, vandalizzato
Continua a tenere banco il caso dell’atto vandalico e razzista di ignoti che hanno sfregiato il murale dedicato a Paola Egonu, realizzato dall’artista Laika a Roma davanti alla sede del Coni. E mentre vanno avanti le indagini per individuare l’autore, arriva la reazione del leghista Roberto Vannacci, che sulla pallavolista ha più volte detto che i “suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”.
- Murale di Paola Egonu vandalizzato
- La reazione di Vannacci
- Le indagini negli ambienti dell'estrema destra
Murale di Paola Egonu vandalizzato
Come spiegato da Laika stessa, alla base della volontà di realizzare il murale c’erano anche le dichiarazioni dell’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci.
Il generale aveva più volte parlato nei mesi scorsi della “non italianità” di Paola Egonu, campionessa italiana di volley e una delle protagoniste del successo della nazionale azzurra alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Un passante ha poi ridipinto con un pennarello la pelle di Egonu
La street artist ha detto che la medaglia d’oro delle azzurre è “uno schiaffo a tutti i cosiddetti ‘patrioti’ che non accettano un’Italia multietnica, fatta di seconde generazioni, che non vuole lo ius soli. Una pallonata in faccia a chi parla di ‘italianità’ riferendosi ai tratti somatici”.
Dopo sole 24 ore dalla sua creazione il murale dedicato a Paola Egonu è stato vandalizzato: la pelle dell’azzurra coperta con vernice rosa, cancellato il pallone con all’interno le scritte “Stop al razzismo, alla xenofobia, all’odio”.
La reazione di Vannacci
Pressoché unanime la condanna della politica sull’atto vandalico e razzista, da Schlein a Tajani, da Santanché a Zaia.
Roberto Vannacci inizialmente si è limitato a queste parole rilasciate al Corriere della Sera: “Non commento, sinceramente non saprei cosa dire“.
In seguito è tornato sulla questione, condannando l’episodio ma respingendo al mittente le accuse che le sue parole possano aver istigato i vandali. “Esprimo la mia condanna per l’atto che ha deturpato il murale dedicato a Paola Egonu. Questo gesto rappresenta un oltraggio alla realtà”, dice sempre al Corriere.
Ma poi attacca, tirando fuori “cancel culture” e libertà di espressione senza limiti: “Riconduco l’attacco al murale a quelle manifestazioni di chi fa interpretare il ruolo di Giulietta o della regina d’Inghilterra a attrici nere o a chi vorrebbe modificare le fiabe e i racconti della nostra tradizione in base ad assurde teorie che riconducono tutte all’ideologia della cancellazione della cultura“.
E ancora: “La libertà di espressione artistica e del pensiero è un principio portante di tutte le democrazie occidentali che non può essere compresso, falsificato o distorto da chi non ne apprezza i contenuti”.
Le indagini negli ambienti dell’estrema destra
Intanto sono in corso le indagini per risalire all’identità dell’autore o degli autori dell’atto vandalico.
Il Corriere della Sera riferisce che si sta indagando negli ambienti dell’estrema destra romana.
Al vaglio degli investigatori ci sono i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti in viale Tiziano e agli angoli dell’edificio sede del Coni.